Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/474

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se convenne; e andando in nave per pigliare i soi danari da la camera del patrone dove sicurissimi insino allora li avea tenuti, trovò che da un marinaro fuggito li denari, le bùgie, e ogni altra cosa le era stata robata. El che dolente a morte a summergerse in mare più volte fu vicina; dopo pur pensando che lei mancando, niuno per la salute del suo amante seria intervenuto, non essendole né roba né alcuna speranza remasta, come colei che ferventissimamente amava, de vendere sé medesima e del retrattone rescuotere Joanni per ultimo partito prese; e al genoese mercante retornata, tutta lamentevole e afflitta il suo nuovo infortunio gli recontò, e oltre a ciò la sua ferma e disperata deliberatione gli fè palese, sue favole componendo per qual cagione se movea ad usar tanta inaudita liberalità e carità verso el suo amico in captività trovato; e dopo più e più debatti, dal detto mercante al tesoriero del Re per sessanta doble se fè vendere, quali per lo mercante ricevute, subito amichevolmente ne ricomperò Joanni. Il quale in libertà posto, e saputo come la donna e per qual ragione si era lassata vendere, e dove e come era rimasta, doppio e intollerabile fu il suo acerbo e non mai udito dolore; e sapendo ottimamente che niuna quantità de tesoro averla bastato a ricuperarla da la casa del Re, da amore e da gratitudine con la perdita de tanto degna cosa insieme stimolato, deliberò, se cento morti se potesse recevere, tutte le volere prima che la soa Susanna in servitù lassare. E ancora che lui a bastanza sapesse la qualità de tutte le spiagge e lochi in Tunisi, pur cognoscea il paese sì male condizionato e de guardie provisto, che lui non possea pen-