Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/477

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NOVELLA XL.




ARGOMENTO.


Genefra catalano ama una donna, e per lo poco senno del geloso marito consegue sua intenzione, e con un sottilissimo tratto induce el marito a conducergli la moglie per scambio d’un altro in nave, e ne la mena in Catalogna: e lui in vano s’accorge del fatto, e dolesi de la malvagità e tratti catalani.


A LO EXCELLENTE SIGNORE JOANNI DE SANSEVERINO CONTE DE TURSI.1


ESORDIO.


Avendome tu, excellente e virtuoso signore mio, de unicamente amarte data potissima cagione, son costretto di quelle facultà che in me sono, e secondo el mio extremo potere, farte alcuno presentino, e ciò sarà el presente cestarello mal pieno di mie non limate lettere, le quali sì come penso adesso al tuo bisogno proposito alcuno non rendono, pur gioveranno a fare col tempo il tuo dignissimo nome con

  1. Così si trova questo indirizzo nell’Indice che è nelle edizioni dei 1483 e del 1492. In capo a la novella nelle stesse edizioni, e in quella della gatta è scritto cosi: A lo excellente Signore Io. Sansono. E quel Sansono è un’abbreviatura di Sanseverino. Però io ho messo qui l’indirizzo che è nell’Indice. Il Porzio, lib. I. c. XV, pone il Conte di Tursi fra quei baroni che si congregarono a Melfi.