Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/481

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sì bene composta e ordinata favola, non solo el crese, ma appena ebbe con1 lui la sua lunga diceria fornita, che cominciò a mormorare contro de’ gentiìuomini con dire: Questo e peggio te sta bene, che mi pare un miracolo come non te hanno robato e offeso de persona, che io so molto bene li frutti che le loro pratiche rendono; avvisandote che alcuni de loro invidiosi e poco contenti de nostra amicizia sotto colore de carità me aveno2 ditto mille mali de’ fatti toi, e posto in sospetto de mia moglie con tutto el nostro comparatico; e io che in tutto non persi il tempo col mio maestro li ho lassati redir con la lor roba. Ma al fatto tornando io sono acconcio per servirti: il marinaro è mio molto amico, e condurrollo dove e come hai detto; ed oltre ciò essendo noi tutti insieme, lui né a te né a me potrà sospettare, anzi tenerà per fermo che con altri se ne sia fuggita, attento che in verità lei é molto vana e leggiera. E con tale ordine ognuno contento de l’altro si departì. La venente sera la nave levate le ancore, Genefra avendo de tutto Andriana pienamente informata, quando ora gli parve chiamò il compare e disse: Andiamo in casa che io vo’ togliere de la commare licenza, e dopo attenderemo a dare recapito al fatto nostro. El che lui con gran piacere pigliatolo per mano, e itine a casa, dopo una leggiera colazione e altri piacevoli ragionamenti, e venticinque ducati per la promessa fatta a la commare donati, e da lei tolto l’ultimo finto commiato, Cosmo a la moglie rivolto disse: Abbrazza e basa teneramente el nostro bon compare, dopo che la Dio mer-

  1. Mi pare che questo con sia soverchio.
  2. aveno, hanno.