Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/499

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morte saria, per ben fosse crudelissima e piena di nefandi martirii, eguale al mio errore, prevaricando in tale offesa della soa Maestà? quale se può dire maggiore che è in el primo grado? che il mio signore sapendo tal vergogna se contenteria essere più tosto un vile fante de cocina, e, che peggio è, eleggerla di soa volontà la morte. Però, illustrissima Regina, remanete dal proposito errore, e non credete per me giammai tal cosa ad altri farne parte, anzi serratala al mio cuore mel tacerò, e Voi tenerò de continuo sopra la testa mia: e se per avventura per vostro piacere desiderate lo esilio de mia persona, dicetemelo adesso, che io anderò ove me sarà imposto a pascere le erbe selvagge, né mai me curerò de vedere faccia de uomo vivente alcuno; concludendove con vera conclusione el mio dire, prima soffrire mille morti che in sì fatto errore cascare giammai. Per el che la Regina turbatissima gli disse: Tedi, misser Demitrio, se tu de contentare el mio desiderio te disponi, io sono pur gravida del signore Re, e sì te prometto sopra la mia fé che venendo el parto a compimento, di ciò che sarà, lo fare de continente morire, e doppo ingravidandome de te, come non dubito, oltre che tu fin che il vivere ne sarà concesso te goderai e della persona e della facultà mia, quella erede che da noi provenerà, come del Re fosse, sarà con diligentia allevata, e verrà indubitatamente a succedere in questo nostro regno. E se pure ostinato in sul negare stare vorrai, te delibera absentare da qui in maniera che mai novella de te me pervenga, che io te giuro de farle dove che te sento vituperosamente morire. Il cavaliere da gli aspri minacci molto impaurito, e da tanti presenti e futuri