Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/502

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tu ne monstre alcuna vendetta se non quando lo fai per rapacissima rabbia. Tu ben sapevi dove reuscisse la trama. Uno pensava la Costanza, e un altro la Regina: la Costanza con lo pensiero de fare lo proprio figliolo re, non vide la prestissima morte del proprio innocente figliolo; e a la Regina ancora fu occulta la cautela de la povera notrice, la quale essendo matre aveva cosi de l’estraneo come del proprio fanciullo cura: pensi chi ha intelletto questo. La Costanza col regio formosissimo figliolo sotto poveri panni avvolto a la soa piccola stanza se ne venne, e il suo in tanta altezza, come che poco gli durasse, lassò: e quantunque lei avesse a bastanza cognosciuto intrinseco volere de la prava Regina essere che Adriano non avesse del suo latte né di altre né poco né molto gustato, pure lei considerando la malignità de la ribalda matre, la innocenza del povero figliolo, e la soa medesima coscienza insieme, deliberò se morte ne dovesse recevere come a proprio figliolo e con gran delicatura lo allevare; e così fece; e poco appresso fatto credere a la Regina che era morto, occultamente in casa el notriva. La iniqua Regina che con contrarii venti navigava non fe’ fornire uno mese al figliolo de la povera Costanza che con violenta mano lo fe’ de vita privare; de la morte del quale tutta mestuosa lacrymevole e trista mostrandosi, diede ad intendere al Re, e a tutto el resto de la Corte, e a la Costanza altresì con colorata cagione che da naturale corso tale morte era causata; de che dal Re e da’ sudditi fu tale acerbo caso con incomparabile dolore tollerato. Misser Demitrio che per fermo tenea il morto figliolo essere quello dalla Regina parturito, quan-