Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/549

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vette; e sempre come a proprio fratello accarizzandolo appresso de sè el tenne: el quale ogni dì de nova gratitudine vinto, con amore intero e lealtà grandissima per fin clae visse a soe spese bellando1 contro gli inimici il servette de continuo.


MASUCCIO.


Volendome con le ultime parole de l'esordio de questa passata novella confirmare, me pare che meritamente le ricontate tre virtuti, l'una da l'altra causata, se posseno ognuna da per sé per singulari odoriferi fiori odorare. E certo lo essere Mora de la donna non toglierà de la penna la sua usata virtute, la quale ancora che da materno affetto fosse tirata, pur mirabile fu la soa fede nel pigliare tanta securitate nella virtù de uno Re cristiano, de lei e della sua legge nimico e debellatore, e contra la qualità di femine, che sono timide avare e sospettose, gli ponere a un tratto persona onore e avere tra le mani: per el che se de mancamenti e defettiva natura de donne se avesse a ragionare, sempre la nostra araba ne saria eccettuata. Ma per non volere tanto lei laudare che li compagni siano al numero degli obliti, dico che grandissima e massima senza mezzo se può la liberalitate del nostro liberalissimo signore Re scrivere e annotare, dire e narrare. Però non sapendo a quale grado la immensa e inestimabile gratitudine dell’arabo capitano ed exceliente e nobile cavaliero porre, lasso tale non decisa lite a coloro che de maggiore grazia e discretione de intelletto sono da la natura dotati, i quali saperanno

  1. bellando, guerreggiando.