Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/561

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e in marinaro travestitose, come omo de remo fu con gli altri insieme preso, legato, e posto in galea. Li patroni de dette galee, avendo il gran numero di Mori presi, deliberorno verso ponente ritornando ove meglio potevano de la fatta preda fare tra loro il costumato bottino; e avendone molti dì con gran favore di venti con prosperità navigato e sopra di Ponza pervenuti, da subita contrarietà di venti assaltati e molestati, furono costretti andare quasi per perduti in Foce d’Arno, e in quella a salvamento reddutti vendero la maggior parte dei mori a Pisa. Tra quali Malem regio figliuolo molto delicato e bello fu venduto a un nobile giovinetto pisano chiamato Guidotto Gambacorta, el quale vedendolo de sì gentile aspetto, eguale e d'una medesima età con lui, da sua benigna natura tirato, e anco per essere de la morte di suo padre ricchissimo rimasto, non lo volse a niuno servitio vile porre, anzi de soe lassate spoglie rivestitolo de continuo appresso di sè el menava. E vedendo ogni dì li soi ornati costumi più a la nobiltà e a la virtù che ad altro tirare, con seco medesimo giudicò esso non potere se non di nobilissima gente tra Mori nato: e con tale credulità stando, sempre in piacergli e bene trattarlo s'ingegnava; e cognoscendolo de acuto e nobile ingegno, propose, come la lingua toscana aveva in brevi dì imparata, così de lettere moderne latine, se esser possea, le altre soe virtù accompagnare: il che facilmente ottenne, che non forono forniti tre anni che lui non saria stato da niuno se non per toscano e de lettere convenevolmente ornato cognosciuto. Per la cui cagione, e per le prime, in tanto amore o grazia del suo messere venne che un altro sè lo estimava, e