Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/586

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e il disordinato e biasimevole appetito de soa unica figliola inteso, quanto e quale fosse el suo fiero1 simile gustato dolore, ciascuno nobile cuore de viltà e infamia inimico ne potrà dare giudicio. E intorno a sì duro partito avendo varie e diverse cose trascorse, come a la condigna punitione della scelerata figliola potesse cautamente venire: e prima che a nissuno deliberato pensiero se fosse affitto2 propose, come la malignità de quella oltra el suo credere con intollerabile dolore cognosciuta, così della virtù e finezza del bon cavaliere ultima esperienza vedere, e secondo le cose procedeano se governare; e cautamente riserrata la lettera, al caro paggio rendutala, l'impose che con l'ordine da la donna datoli a messer Ariete la portasse, dal quale recevuta risposta da lui la ritornasse. El che con diligenza fatto, fu dal cavaliero benignamente ricevuta, e di quella letto el tenore, ancora che dal primo assalto insino allora quanto di bene o di male gliene possea sequire avesse con discreta consideratione esaminato, pure con incommutabile proposito deliberò solo la virtù avere di continuo fermo per obietto; e de quella forte armato, la carta prese, e dopo che a le parti de soa littera con onestà grande ebbe acconciamente risposto, li concludea che prima ogni natura de violenta morte più presto eletta avrebbe, che l'onore del suo Signore Conte né con fatti né con pensiero offeso, o in parte alcuna maculato. Nondimeno de' pravi e naturali costumi del vile femineo sesso dubitando, non la volse del tutto esasperare, attento che quando

  1. Aggiungi: e non mai.
  2. Affitto, da affiggere, fermarsi.