Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/593

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qui prodotto, li torna a dire che quantunque io vero cognosca che a la grandezza del suo magnanimo e peregrino spirito ogni suntuoso dono sarebbe scarso, nondimeno se degni non la poca toa qualità ma la grandissima affezione de colui che a donare gli te manda prendere ne debbia; e con quella umanità che Soa Maiestà suole le piccole cose avere care, e tra el detto numero aggregarte li piazza, e de Masuccio suo deditissimo schiavo per alcuno tempo non se pona in oblio. E perchè me persuado che esequito che abbi a bastanza il sopradetto ordine, tu sarai da tale serena Stella lietamente ricevuto, da necessità me pare essere costretto con temperata maniera te instruere come averai tutto il tuo vivente con le altre private genti che te leggeranno da passare.

E prima voglio che per niuno tempo debbi presumere de persuadere pregare o forzare altrui che te debbia leggere, a tale che le longhe e non saporose novelle delle quali tu se' con mal ordine e inornato parlare composto non dieno a chi non vole fastidio e rincrescimento; ma a coloro che volontarii a leggere ti veneranno con piacevolezza grande ogni tuo secreto senza resparagno alcuno gli mostra. Pure starai attento che de certissimo de traverso usciranno alcuni susurroni, ai quali da la natura il ben dire è stato interdetto, e il mordere de' virtuosi da li loro medesimi vizii è stata loro ampia facultà concessa, che me crociaranno de quanto contro la onestà de donne e guasta vita de finti religiosi ho scritto. Novellino mio, fa che nel rispondere sei provisto, e con breve e sententiose parole dirai, che quello che de donne ho narrato, come le più de loro a loro