Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/116

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padroni l’Ariosto, e spaziandovi a sua posta con fantasia onnipotente,* ne trasse quell’incantato mondo di meraviglie, eh’ è il Furioso; e dal1* esser egli in un accordo perfetto con la sua età deriva in molta parte quella sua spontaneità giocondità e grazia ineffabile. Caduta la nazione sotto il giogo straniero, e allora sì veramente abbandonata a ogni corruzione, mentre col Sant’Ufizio si tentava ricacciarla a forza verso il triste Medioevo, non era più per certo un ideale eroico quello che a lei si convenisse. Il Tasso, che lo vagheggiò e lo cantò, non poteva che produrre un’opera artificiale e sforzata, per quanto grande avesse f ingegno: e dal disaccordo, in cui per tal modo si pose col suo tempo, nacquero in parte la sua tetra malinconia e le sue sventure. Frutto di stagione era l’Aminta, e quindi riuscì una cosa tanto spontanea naturale