re con forza e calore gli affetti.?Per
questa opera il Guarini si pose fra
i nostri poeti più sommi, e si mostrò
degno emulo dei più grandi drammatici stranieri, de’ quali fu contemporaneo, Shakespeare e Lopez de
Vega. Non dico per la fecondità, poiché egli non ebbe agio nè volontà
di darsi tutto alla sua vocazione,
ma bensì per la forza creatrice d’ingegno, che nel suo dramma dimostra. E con quegl’illustri contemporanei ebbe in parte comune anche
il sistema drammatico, avendo fatto
del suo lavóro una mistura di elementi tragici e comici, ossia una
larga e piena rappresentazione della
vita, qual’essa è: mista di riso e
di lacrime, di nobiltà e d’abiettezza, di sublime e di grottesco, in
somma una tragicommedia. E in
armonizzare quegli elementi per modo che non stuonino, mostrò l’Italiano un senso di gradazione e un’ar-