Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/169

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Rifiutare un amante appresso loro
È peccato e sciocchezza, e quel ch’un solo
Far non può, molti fanno: altri a servire,
Altri a donare, altri ad altr’uso è buono;
E spesso avvien che, noi sapendo, l’uno
Scaccia la gelosia, che l’altro diede,
O la risveglia in tal, che pria non l’ebbe.
Cosí nella cittá vivon le donne
Amorose e gentili, ov’io col senno
E con l’esempio giá di donna grande,
L’arte di ben amar, fanciulla, appresi.
Corisca, mi dicea, si vuole appunto
Far degli amanti quel che delle vesti,
Molti averne, un goderne, e cangiar spesso:
Che ’l lungo conversar genera noia,
E la noia disprezzo, et odio alfine.
Nè far peggio può donna, che lasciarsi
Svogliar l’amante: fa’ pur ch’egli parta
Fastidito da te, non di te mai.
E cosí sempre ho fatto: amo d’averne
Gran copia, e li trattengo; ed honne sempre
Un per mano, un per occhio, ma di tutti
Il migliore e ’l piú comodo, nel seno;
E, quanto posso piú, nel cor nessuno.
Ma, non so come, a questa volta (ahi lassa!)