Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/174

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11 tumido Ladon ruppe le sponde, ’
Sicché là dove avean gli augelli il nido,
Notaro i pesci, e in un niedesnio còrso
Gli uomini e gli animali,
E le mandre e gli armenti
Trasse V onda rapace.
In quella stessa notte
(Oh dolente memoria!) il cor perdei,
Anzi quel che del core
M’era più caro assai;
Bambin tenero in fasce,
Unico figlio allora, e da me sempre,
E vivo e morto unicamente amato. .
Rapillo il fier torrente
Prima che noi potessimo, sepolti
Nel terror nelle tenebre e nel sonno,
Provar di dargli alcun soccorso a tempo.
Nè pur la culla stessa, in cui giacca,
Trovar potemmo: ed ho creduto sempre
Che la culla e ’l bambin, così com’era,
Una stessa voragine inghiottisse.
TITIRO.
Che altro si può credere? ben parmi
D’aver inteso ancora, e da te forse,
Di questa tua sciagura, veramente