Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/173

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D’unica e cara, e, se ini lice dirlo,
Meritevole figlia, e, con tua pace,
Da molti chiesta e desiata ancora.
MONTANO.
Titiro, ancor che queste nozze in cielo,
Non iscorgesse alto destin, lo scorge
La fede in terra; e ’l violarla fora
Un violar della gran Cintia il nume
A cui fu data: e tu sai pur quant* ella
È disdegnosa, e contra noi sdegnata.
Ma per quel ch’i’ ne sento, e quanto puote
Mente sacerdotal rapita al cielo
Spiar lassù di que’ consigli eterni.
Per man del Fato è questo nodo ordito:
E tutti sortiranno, abbi pur fede,
A suo tempo maturi anco i presagj.
Più ti vo’ dir, che questa notte in soglio
Veduto ho cosa, onde l’antica speme
Più che mai nel mio cor si rinnovella.
TITIRO.
Son i sogni alfin sogni: e che vedesti
MONTANO.
Io credo ben ch’abbi memoria (e quale
Sì stupido è tra noi ch’oggi non P abbia?)
Di quella notte lagrimosa, quando