Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/265

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Per sua natura, e l’aria
Yaga, e posa la terra, e ’l ciel s’aggira;
Cosí naturalmente a te s’inchina,
Come a suo bene, il mio pensiero; e corre
Alle bellezze amato
Con ogni affetto suo l’anima mia:
E chi di traviarla
Dal caro oggetto suo forse pensasse,
Prima torcer potria
Dall’usato cammino e cielo e terra
Ed acqua ed aria e foco,
E tutto trar dalle sue sedi il mondo.
Ma perchè mi comandi
Ch’io dica poco (ah cruda!),
Poco dirò s’io dirò sol ch’io moro:
E men farò morendo,
S’io miro a quel che del mio strazio brami;
Ma farò quello, ohimè! che sol m’avanza
Miseramente amando.
Ma poiché sarò morto, anima cruda,
Avrai tu almen pietá delle mie pene?
Deh, bella e cara e sí soave un tempo
Cagion del viver mio, mentre a Dio piacque^
Yolgi una volta, volgi
Quelle stelle amorose,