Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/313

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Chi sa gli ardori che ’l tuo foco accende
Importuni e lascivi,
Dirá: Spirto mortai, tu regni e vivi
Nella corporea salma.
Ma chi sajioi come a virtú l’amante
Si desti, e come soglia
Farsi al suo foco (ogni sfrenata voglia
Subito spenta) pallido e tremante,
Dirá: Spirto immortalo, hai tu nell’alma
Il tuo solo e santissimo ricetto.
Raro mostro o mirabile d’umano
E di divino aspetto;
Di veder cieco, o di saver insano;
Di senso e d’intelletto,
Di ragion o desio confuso affetto!
E tale hai tu l’impero
Della terra e del ciel ch’a te soggiace.
Ma (dirol con tua pace)
Miracolo piú altero
Ha di te il mondo e piú stupendo assai;
Perocché quanto fai
Di maraviglia e di stupor tra noi,
Tutto in virtú di bella donna puoi.
Oh donna, o don del cielo,
Anzi pur di Colui