Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/326

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(Disse); ch’a te fo voto
Di sacrar, santa Dea, l’orribil teschio.
E ’n questo dir, dalla faretra d’oro
Tratto un rapido strale,
Fin dall’orecchia al ferro
Tese l’arco possente;
E nel medesmo punto
Restò piagato ove confina il collo
Coll’omero sinistro, il fier cinghiale,
Il qual subito cadde. I’ respirai,
Vedendo Silvio mio fuor di periglio.
Oh fortunata fera,
Degna d’uscir di vita
Per quella man che ’nvola
Sí dolcemente i cor dai petti umani!
LINCO.
Ma che sará di quella fera uccisa?
DORINDA.
Noi so, perchè men venni,
Per non esser veduta, innanzi a tutti:
Ma crederò che porteranno in breve,
Secondo il voto del mio Silvio, il teschio
Solennemente al tempio.
LINCO.
E tu non vuoi uscir di questi panni?