Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/363

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Son dai cignali uccisi.
O arco, mia possanza o mio diletto;
Strali, invitte mie forze;
Or venga in prova, venga
Quella vana fantasima d’Amore
Con le sue armi effeminate; venga
Al paragon di voi
Che ferite e pungete.
Ma che? troppo t’onoro,
Vii pargoletto imbelle:
E perchè tu m’intenda,
Ad alta voce il dico:
La ferza a castigarti
Sola mi Basta. Basta.
Chi se’ tu che rispondi?
Eco, o piuttosto Amor che cosí d’Eco
Imita’ il sono? Sono.
Appunto i’ ti volea: ma, dimmi, certo
Se’ tu poi desso? Esso.
Il figlio di colei che per Adone
Giá sí miseramente ardea? Bea.
Come ti piace; su: di quella Dea
Concubina di Marte, che le stelle
Di sua lascivia ammorba
E gli elementi? Menti.