Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/375

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Ferisci questo cor che ti fu crudo:
Eccoti il petto ignudo.
DORINDA.
Ferir quel petto, Silvio?
Non bisognava agli occhi miei scovrirlo,
S’avevi pur desio ch’io tei ferissi.
O bellissimo scoglio,
Giá dall’onda e dal vento
Delle lagrime mie, do’ miei sospiri
Sí spesso invan percosso!
È pur ver che tu spiri,
E che senti pietate? o pur m’inganno?
Ma sii tu pure o petto molle, o marmo;
Giá non vo’ che m’inganni
D’un candido alabastro il bel sembiante,
Come quel d’una fera
Oggi ingannato ha il tuo signore e mio.
Ferir io te? Te pur ferisca Amore;
Che vendetta maggioro
Non so bramar, che di vederti amante.
Sia benedetto il dí che dapprim’arsi;
Benedette le lagrime e i martiri;
Di voi lodar, non vendicar, mi voglio.
Ma tu, Silvio cortese,
Che t’inchini a colei