Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/376

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Di cui tu signor sci,
Deh non istar in atto
Di servo; o se pur servo
Di Dorinda esser vuoi,
Ergiti ai cenni suoi:
Questo sia di tua fede il primo pegno;
Il secondo, che vivi.
Sia pur di me quel che nel cielo è scritto:
In te vivrá il cor mio,
Nè, purché vivi tu, morir poss’io.
E se ’ngiusto ti par eh1 oggi impunita
Resti la mia ferita,
Chi la fe si punisca:
Fèlla quell’arco, è sol quell’arco pera:
Sovra quell’omicida
Cada la pena, ed egli sol s’ancida.
LIXCO.
Oh sentenza giustissima e cortese!
SILVIO.
E cosi fia. Tu dunque
La pena pagherai, legno funesto:
E perchè tu dell’altrui vita il filo
Mai piú non rompa, ecco te rompo e snervo,
E qual fosti, alla selva
Ti rendo inutil tronco.