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il re del mare 101

da un sumpitang, ossia da una cerbottana, sibilò dinanzi a lui piantandosi contro uno dei pali che reggevano il terrazzo.

— Ah, traditori! — esclamò Yanez, balzando verso il parapetto con una pistola in mano.

Guardò sotto le piante, mentre Sambigliong che stava mettendo in batteria la spingarda, accortosi del pericolo che aveva minacciato il portoghese, accorreva armato d’una carabina. Nessun ramo si agitava, nè alcun rumore turbava il silenzio che regnava sotto gli arbusti spinosi fiancheggianti la cinta.

— L’avete veduto quel briccone, capitano? — chiese il mastro.

— Deve essere scappato subito — rispose Yanez.

— E forse quella freccia era avvelenata col succo dell’upas.

— Vediamo — disse il portoghese, dirigendosi verso il palo.

Ad un tratto gli sfuggì un grido di stupore.

— Una freccia messaggera! — esclamò.

All’estremità del dardo, il cui cannello era solidissimo, aveva scorto qualche cosa di bianco, come un pezzo di carta arrotolata intorno al fusto.

— Allora non si tratta di un tentato assassinio della mia rispettabile persona — disse.

Strappò la freccia, la cui punta formata da una spina acutissima, si era infissa profondamente nel legno; e ruppe il filo che teneva la carta stretta attorno al cannello.

— Signor Yanez — disse Sambigliong: — che i dayachi si servano ora delle frecce per mandare le lettere a destinazione? Ecco un servizio postale di nuovo genere.

— Che cosa c’è dunque? — chiese in quel momento Tremal-Naik, che aveva già dati gli ordini e tornava con Darma.

— Un portalettere sconosciuto che mi ha rimessa questa carta sulla punta d’una freccia — rispose Yanez. — Che contenga una intimazione di resa?

Svolse con precauzione la carta che era coperta di caratteri grossolani, vi gettò sopra uno sguardo, poi mandò un grido di gioia:

— Kammamuri!

— Il mio maharatto — esclamò Tremal-Naik. — Leggi, leggi Yanez!


«Sono nei dintorni del campo, da stamane — scriveva il maharatto in inglese — e questa notte cercherò d’introdurmi nella fattoria con l’aiuto d’un ex-servo che è ora fra i ribelli.