Pagina:Il Re del Mare.djvu/149

Da Wikisource.

il re del mare 145

anche la Marina del mio paese sta adottando. Che peccato non potervi tenere compagnia!

— Signor Yanez — disse in quel momento Kammamuri, che fin allora era rimasto silenzioso e non meno pensieroso del portoghese, — che cosa ne dite di questa inaspettata rivelazione?

— Che non avrei mai supposto che noi dovessimo trovarci ancora di fronte ai Thug indiani. Tu che sei stato loro prigioniero parecchio tempo, non hai mai udito a narrare che Suyodhana avesse un figlio?

— No, signor Yanez, e poi se i Thug lo avessero saputo, il loro capo avrebbe molto perduto della sua influenza. Egli deve averlo fatto allevare molto lontano dai Sunderbounds, all’insaputa di tutti, per celare la propria colpa. Un capo come lui non può amare una mortale: il suo cuore non deve battere che per la sanguinaria dea.

— Credi tu che la comunità dei Thug fosse molto ricca?

— Mi fu detto che poteva disporre di tesori favolosi e che solo Suyodhana sapeva dove erano collocati.

— Distrutti i settarî, certo quelle ricchezze saranno state raccolte da Sindhya.

— È probabile, signor Yanez — rispose il maharatto.

— Ed ora viene a sfidarci per vendicare suo padre! — disse il portoghese, come parlando fra sè. — Come la Tigre della Malesia ha vinto e ucciso la Tigre dell’India, abbatterà anche il Tigrotto.

— Mi stupisce però — disse l’americano, — come lui, figlio d’uno strangolatore, sia riuscito a procurarsi l’appoggio degl’Inglesi, se è vero quanto voi sospettate.

— Sapete voi sotto quale nome o quale titolo si nasconda? — chiese Yanez. — Non sarà stato così sciocco da dire al governatore di Labuan che è un seguace di Kalì. Mi occorre sapere dove si trova: ed il suo precettore me lo dirà, dovessi torturarlo fino a che muoia.

— Basterà minacciarlo d’una nuova bevuta — disse l’americano. — Non resisterà, vedrete, e vi spiattellerà tutto. Signor de Gomera, andate un po’ a riposarvi. Dovrete essere assai stanco, dopo tante emozioni. I vostri marinai dormono già come ghiri.

Il portoghese, che da due notti non chiudeva gli occhi, seguì il consiglio dell’americano e scese nel quadro con Kammamuri, gettandosi vestito come era in un lettuccio.