Pagina:Il Santo.djvu/317

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nel turbine del mondo 305


E si porse, palpitante, verso il narratore. Una delle quacchere mormorò: «Mon Dieu! Mon Dieu!» e un’altra voce, grave di stupore riverente:

«Che senso!»

«Ecco» riprese il giovine, sorridendo «Porretti ha detto «nelle catacombe» ma intendeva in un luogo privato, conosciuto da pochi. Adesso lo conosco anch’io.»

«Ah!» fece la signorina matura. «Lei lo conosce? Dov’è?»

Guarnacci tacque ed ella sentì la sua indiscrezione.

«Scusi, scusi!» disse, frettolosa.

«Lo sapremo, lo sapremo» fece la marchesa. «Ma senti un po’, figliuolo mio, questo tuo Santo che predica in segreto, non sarebbe una specie di eresiarca? Cosa ne dicono i preti?»

«Stasera» rispose il professore Guarnacci «ne avrebbe veduto qui tre o quattro e sono andati via contentissimi.»

«Saranno preti poco preti, preti mal cotti, pretoidi. Ma cosa dicono gli altri? Vedrai che gli altri, presto o tardi, gli daranno il torcibudella.»

E con quest’allegra profezia la marchesa se n’andò seguita da tutte le spalle scoperte.

La signorina matura e le quacchere, felici che quello spregevole sciame mondano se ne fosse