Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/386

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L’uomo politico. 375


che soltanto con opinione in conformità delle leggi (l ). Socr. giov. Si suol chiamarlo. For. Similmente se sia signore uno solo il quale sia intendente davvero, lo si chiamerà pur sempre con questo nome di re e con nessun altro. Per la qual cosa quei cinque nomi delle forme di governo ora nominate si riducono ad uno (2). Socr. giov. E' pare infatti. For. E che poi <sarà> qualora quell'un reggitore non faccia nè conforme alle leggi nè conforme ai costumi (3), ma pretenda, al pari di colui che è intendente, che si deva fare contro le scritture ciò che è il meglio, e sia la concupiscenza e l'ignoranza quella che guida questa imitazione? Forse che allora ognun che sia tale non s'ha da chiamarlo tiranno? Socr. giov. Certamente.

(1) Non si tratta qui della distinzione tra re e tiranno (il tiranno verrà poi), ma di re secondo le leggi, non però filosofo, e re filosofo. Il re non filosofo governa secondo le leggi, non fi fi' i;iinn\fi yg, ma soltanto (*etàM£ns-

(2) Cioè se a guardar all’apparenza si dànno le cinque forme di governo che abbiamo detto, in sostanza e secondo verità ce n’è una sola, il governo di chi sa e perciò è solo degno di essere detto re e politico per eccellenza, anche se non lo chiamino cosi.

(3) A p. 301 A si era parlato del re (ànóiar... ngùi>Z!j y.arù vilfiov;), qui del tiranno («irar /ujrt y.axàvtl/iov$... 1 ig etg): nota il parallelismo dell’espressione.