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I. — Regione naturale e storica. 3

se si considerano le linee principalissime di questi plessi, vale a dire la catena media fra l’Oetz e il Venediger e i due rami che con essa si incardinano e corrono verso S., si ha un poligono che abbraccia una parte notevole della regione alpina d’Italia, abitato da popolazioni italiane e tedesche e che malgrado i poderosi confini fisici non può assolutamente per ragioni storiche ed etnografiche appellarsi con un nome unico. Se invece si tien conto delle due giogaie secondarie, ma pur considerevoli, che incontrandosi all’Adige formano una catena parallela alla cerchia centrale e coincidente quasi perfettamente colla linea di divisione linguistica fra la nazione italiana e la tedesca, il poligono da prima considerato ci appare diviso in due figure: una quadrilatera, l’altra poligona, (vedi fig. 1).

La prima è la parte meridionale di quella regione che si stende al di là delle Alpi, dove pure risiede la sua capitale, vale a dire del Tirolo; la seconda costituisce quel territorio che è oggetto del nostro studio e che noi, scegliendo fra i vari nomi appiccicati dai governi o proposti dagli studiosi per ragioni storiche ed orografiche, chiameremo: Trentino.

La catena, che dal Cevedale alla Marmolata — i giganteschi piloni del Trentino — divide le due regioni, ha verso i paesi tedeschi una sola apertura — quella della valle atesina — mentre i lati dell’esagono che costituiscono il Trentino si insinuano fra le provincie di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno con numerosi sbocchi verso la pianura padana.

Sicchè il paese nostro si presenta come centro di molti valichi, che fanno capo alla valle dell’Adige proprio dove questa si restringe a quella Chiusa di Verona, che il Correnti con frase scultoria chiamava le «termopili veronesi» del «vestibolo d’Italia.»

Non tutte le valli comprese fra la cerchia composta dalla catena centrale secondaria e dalle due giogaie, che si rannodano ad essa perpendicolarmente, formano dei bacini completi. Solo il bacino medio dell’Adige, colla Chiusa di Verona, rappresenta un’unità geografica. Le altre valli invece, della Brenta, del Sarca e del Chiese, che si spingono in mezzo alle