Pagina:Il Trentino.djvu/226

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più calde della giornata, dalle 9 alle 16; nella notte, hanno di solito minor forza. L’ora del Garda si fa sentire nel Trentino circa alle ore 11 del mattino in parecchie località, e da per tutto è nota collo stesso nome, a Trento, a Rovereto, in Valsugana e in Val di Non.

Essa esercita un influsso notevole tanto sull’organismo come sulla vegetazione1. Chi, stando sulle alture circostanti al passo di Cadine, guarda verso Terlago e Vezzano, s’accorge subito che tutte le piante, e specialmente i gelsi sono piegati verso la valle dell’Adige per effetto dell’ora, che venendo dal Garda attraversa la valle del Sarca. Cosi, lungo l’Adige, presso e sopra la città di Trento, si scorgono gli effetti di questa brezza dall’inclinazione degli alberi, i quali nella parte settentrionale, da Lavis fin verso S. Michele, sono incurvati verso Nord, mentre a occidente della città dal passo di Cadine fino a Trento, dove l’ora traversando una stretta forra soffia con maggior violenza, tutte le piante sono inclinate verso Sud-Est. Nella valle inferiore dell’Adige l’ora penetra traverso il basso valico di Nago e, quantunque soffi con minor violenza, ha talvolta tanta forza da costituire un ostacolo alle zattere, che scendono trasportate dalla corrente del fiume2. All’ora del Garda, che traversa il valico di Nago, allude un poeta Trentino del sec. XVI in un suo carme: Ad ventos nacenses3.

Presso la parete occidentale del Calisio e a Villa Montagna, che trovasi ad E. dell’Adige, le cime delle piante sono curvate dall’ora verso E.; così pure, sempre a levante di Trento, la brezza arriva a Caldonazzo. Nella valle di Non essa giunge ad increspare le onde del lago di Molveno e lascia traccie

della sua veemenza a Denno e a Flavon, dove i tronchi degli alberi sono inclinati verso N. e NE. Che l’ora del Garda, che proviene dal largo accesso della pianura padana verso il Trentino, possa produrre tali effetti, si comprende di leggieri



  1. Cfr. prof. I. Hann. Zur Theorie von Berg und Thalwind in «Zeitschr. der österr. Gesellschaft für Meteorologie» XIV Band. Wien 1879 pag. 444. e seg. — Damian Joseph. See-studien.
  2. Weber V. Ebenhoff, op. cit., pag. 224.
  3. Nicolai Archi Comitis. Numeri. Mantova Truticeno, 1546.