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Capitolo Settimo.


Le genti: nazionalità; differenze dialettologiche; toponomastica.


1. I vari problemi, che ci presenta la preistoria del Trentino, sono in relazione strettissima colle molteplici questioni sull’origine, sulle sedi e sulla via tenuta dai diversi aggruppamenti di genti, che si affacciano in Italia intorno al millennio prima dell’èra volgare. E come queste questioni sono state dalla critica storica appena lumeggiate, e sono ancora soggetto di discussione, così anche i problemi etnografici, che riguardano il Trentino, si presentano in una forma del tutto embrionale ed incerta1.

Vaste zone di terreno nella regione nostra serbano traccia delle stratificazioni di popoli diversi, che successivamente vi ebbero stanza. Monumenti dell’epoca della pietra si scopersero in tutto il Trentino, massime nella parte occidentale, sulle sponde del Garda, vicino al lago di Loppio, poi a ritroso del Sarca, ad Arco, a Romarzollo, a Fiavè, a Cavedine, a Calavino, a Toblino, e S. Massenza, e in quella zona che per mezzo del passo di Cadine congiunge il bacino del Sarca con quello dell’Adige (stazioni litiche di Padergnone, Vezzano, Terlago). Altre traccie si hanno nel bacino del Noce a Lovere, a Dardine, a Dosso-Tavon a Dambel, e nella media valle dell’Adige, sulla sponda destra a Mezzolombardo, sulla sinistra a Sigsmundskron, a Pressano, a Meano, a Rovereto e a



  1. Francesco Pullè. Profilo antropologico dell’Italia. Firenze, 1898. — Panizza Augusto. Sui primi abitatori del Trentino. «Arch. trent.» Trento, 1882. — Malfatti B. Degli idiomi parlati anticamente nel Trentino e dei dialetti odierni. Note storiche. «Giorn. di filol. romanza.» Livorno, 1878. Id. Etnografia trentina. «Arch. stor. p. Trieste, l’Istria il Trent.» Roma, 1881. — Campi Luigi. L'italianità del Trentino. «Il Trentino Dante ecc.» Trento, 1895.