Pagina:Il Trentino.djvu/231

Da Wikisource.
210 il trentino.

Questo legame che vediamo stringersi fra i Romani, e gli abitatori della nostra regione ci spiega il rapido romanizzarsi delle popolazioni trentine.

Nè qui ci soffermeremo a parlare dei numerosi contatti delle genti trentine coi Romani, contatti che datano dal 117 a. C., delle lotte di questi contro i Reti, che abitavano alle spalle dei Trentini e spesso gli molestavano, della cittadinanza romana concessa a Trento prima ancora dell’impero di Claudio, dell’annessione di tutto il Trentino alla X regione italica e non alla Rezia. Ciò che a noi basta notare è l’influsso idiomatico della lingua latina. Questo non fu dapertutto uniforme: fu maggiore nei centri progrediti e nelle stazioni lungo le vie militari, minore e piuttosto pigro nelle valli laterali dell’Avisio e del Noce e in quelle del Sarca, dove c’era da lottare contro l’elemento retico che seppe resistere più a lungo. Inoltre bisogna ricordare che contro alla vittoria morale o intellettuale, che dir si voglia, della lingua di Roma si ebbe la reazione fonetica dei provinciali determinata dall’abitudine organica. Detto questo, è facile comprendere l’evoluzione idiomatica della lingua latina nel Trentino, la quale potè svolgersi in un vero volgare italiano con base latina e con influssi veneto-lombardi nella parte centrale del paese; ebbe invece minor sviluppo nelle valli più remote e diede origine a quella specie di idiomi che escono dai sistemi proprii all’Italia e diconsi ladini o reto-romani.

Queste parlate abbracciano, come è noto, una vasta zona alpina che con continuità più o meno serrata s’estende dal Friuli al Trentino, ai Grigioni. Nei territori adiacenti al Trentino esse aveano nei primi secoli del millenio, un’estensione maggiore dell’attuale e occupavano non solo la val Venosta ma anche gran parte della regione, posta sul versante meridionale della catena alpina, dove Roma avea imposto il suo dominio. Se non che in quest’ultimi territori esse non si erano radicate con forza sufficiente, per la varietà del substrato etnico meno adatto di quello trentino a ricever l’innesto romano; e le invasioni alemanne dei primi secoli dell’èra volgare riuscirono a travolgerle e solo si salvarono dal naufragio poche colonie di fuggiaschi, che formano le oasi linguistiche