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Fra le varie colture predominanti occupa uno dei primi posti quella dei cereali. Vi è anzitutto la coltura del mais, che occupa 2440 ett. al piano e 9398 nei distretti di monte. La produzione media annua (calcolata in base ai raccolti dal decennio 1885-94) è di quintali 13 al piano e 10.2 al monte per ettaro.

La media produzione del frumento è di quintali 8.75 per ettaro (8.5 al monte. 9 al piano). Il terreno occupato da questa coltura nel 1895 era di ettari 7137; la segala coltivata sopra 4594 ettari, l’orzo sopra 1995 e l’avena sopra 488 rendono rispettivamente — in base ai raccolti del succitato periodo decennale — 9.3, 7.6 e 5.4 quintali per ettaro.

Tuttavia la produzione dei cereali copre poco più di un terzo dei bisogni della popolazione. A questa mancanza sopperisce l’importazione estera, in modo speciale dall’Ungheria. Nel 1891 vennero importati nel Trentino circa 2400 vagoni di granaglie (frumento, farine, orzo, avena, mais) corrispondenti all’importo di 3 a 400.000 quintali.

Abbastanza ampia è la superficie coltivata a patate e notevolmente proficua. Nei distretti di pianura tale superficie era nel 1895 di 2287 ettari, in quelli di montagna di 2988 ettari con una produzione, nei primi di quintali 47.9; nei secondi di 47.1 per ettaro.

La coltivazione della vite e la relativa industria del vino erano avviate ad un promettente avvenire bruscamente interrotto dall’erezione recente di barriere doganali. Secondo la statistica del 1895 il suolo coltivato a viti è di ett. 14.061 al quale numero però bisogna aggiungere la superficie non piccola di quei terreni nei quali si coltiva la vite a spalliera o a festoni lungo gli arativi. Il prodotto annuo della vite si valuta in ettolitri 15.7 al piano e 10.8 al monte per ettaro.

Varie sono le qualità dei terreni coltivati a vite nel Trentino e generalmente adatte. Sulle colline di Val d’Adige, vicino ai terreni prevalentemente calcarei, non mancano i porfidici e i granitici. A Isera, presso Rovereto, e a Maderno, presso Trento, si hanno dei terreni basaltici, utilissimi al progresso della vite. Nella pianura atesima i terreni alluvionali sono ricchi di sottostrati nei quali filtra l’acqua e giova alle