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Pizzo di Molveno (2905 m.), la Cima di Brenta. (3155 m.) (V. illustr. a pag. 26), lo Spallone dei Massodi (3002 m.), la Cima Grostè (2897 m.), il M. SpimaleFonte/commento: Pagina:Il Trentino.djvu/354 (2114 m.) dal quale si gode uno splendido panorama. A levante del Grostè il gruppo del Pibbion si eleva a minore altitudine colla Cima Gagliarda(2632 m.), la Cima di Lasteri (2457 m.), col M. Gallina (2440 m.), col M. Mular (2415 m.), col Fibbion (2671 m.), col Bedolè (2263 m.), colla Cima di S. Maria (2676 m.) e colla Cima Val Scura (2671 m.) e colla Loverdina (2238 m.).

Il gruppetto di settentrione finalmente è un capriciosissimo crinale che si slancia da S. a N. mandando le sue ultime pendici fino a Cles in Val di Non. Ad esso sovrastano la Pietra Grande (2935 m.), il Mondifrà (2486 m.), il Sasso Alto (2839 m.), il Sasso Bosso (2655 m), il monte Peller (2320 m.), e il M. Cles (1706 m.). Oltre i passi nominati della Madonna di Campiglio, del Grostè, della Bocca di Brenta ha speciale importanza il passo di Cavedago (1021 m.) attraverso il quale passa la strada che costeggiando il Lago di Molveno conduce dalla valle del Sarca nell’Anaunia inferiore.

Il punto culminante tra questa strada e l’Adige è la cima Paganella-Gazza sovrastante al gruppetto omonimo, notevole per i suoi laghetti carsici, per un Campo di Karren di 4-5 Kmq. che si stende sulle sue pendici orientali — ed è forse la più vasta plaga di simil tipo che s’abbia nel Trentino — e per la vista che da essa si gode sul gruppo di Brenta, sulle Dolomiti di Fassa fino allo Schlern, sulla Val d’Adige e sulle vallate laterali.

Il gruppo meridionale e il gruppo centrale del plesso di Brenta sono formati dalla dolomia principale, rivestita tutt’attorno dai calcari grigi basici, che s’insinuano fra le valli di DalconFonte/commento: Pagina:Il Trentino.djvu/354, di Ambiez e Val di Seghe fra il Lago di Tovel e il Meledrio.

La formazione retica non s’incontra che a sinistra della V. di DalconeFonte/commento: Pagina:Il Trentino.djvu/354, a destra e a sinistra della Val di Tovel e a destra del Meledrio. Verso l’Adige, invece, alla dolomia si sovrappone direttamente il calcare liasico, il quale forma la catena della Paganella-Gazza, toccando la massima altezza alla Bocca di Brenta (2553 m.). Il calcare oolitico forma il versante occidentale della Paganella e del Gazza e ad esso si