Pagina:Il buon cuore - Anno IX, n. 03 - 15 gennaio 1910.pdf/5

Da Wikisource.

IL BUON CUORE 21


distinzione tra l’opera religiosa e l’opera politica rispettando la prima e avversando la seconda: l’avversione della seconda travolse anche la prima. Da cio l’esclusione, dalle Università, dalle scuole medie, e poi da ultimo anche dalle Scuole elementari; di ogni insegnamento religioso, da ciò la rottura di ogni rapporto ufficiale tra le autorità religiose e le autorità civili. Le più dolorose conseguenze non tardarono a venirne. Senza istruzione religiosa in tutti i gradi dell’istruzione pubblica, crebbe una gioventù pienamente ignorante di ogni verità religiosa, con un sentimento concomitante di avversione a tutto ciò che sapesse di religione.

Questi giovani, col crescere, divennero uomini; gli scolari divennero maestri, divennero i reggitori del paese nei Consigli comunali e nel Parlamento; l’ignoranza, l’avversione della religione, invase la scuola, inspirò e diresse la legislazione.

Come mettervi un freno?

La stabilità continuata dall’assetto politico unitario, lo spettacolo delle dolorose conseguenze del dissidio, mutarono le disposizioni del Clero, da avverso divenuto imparziale, da imparziale benevolo, e da benevolo si può ben dire ora amico. Si vorrebbe ora il ravvicinamento, ma c’è di mezzo l’abisso, e quale abisso!

Cerchiamo di colmarlo. Ci vorrà del tempo, del gran tempo. Conseguenze prodotte da quarant’anni non si riparano in un giorno; ma almeno mettiamoci subito all’opera di riparazione. In un corpo vivo le cicatrici, anche profonde, si risanano in un tempo relativamente breve. Cominciamo ad avvicinar le persone; le persone avvicineranno le idee. Quante volte si ascolta dire: se i preti fossero tutti come quelli che io conosco, non ci sarebbe più ragione di contrasti. Facciamo che questa conoscenza personale diventi una conoscenza generale: la benevolenza verso i pochi diverrà la benevolenza verso di tutti.

Ecco perchè noi abbiamo salutato volentieri la discussione chiesta dai medici e accettata dal padre Gemelli: fu un solenne e benefico ravvicinamento tra l’elemento religioso e l’elemento laico; fu uno spettacolo consolante il vedere questo frate in mezzo ad un esercito di medici, pur combattuto, ma ascoltato, ma rispettato. Questo spettacolo sarebbe stato possibile, appena cinque o sei anni sono?

Ma noi fummo contenti anche pel motivo e per l’oggetto che diede luogo alla discussione.

Lo si sa: occasione di questa discussione furono le conferenze che il Podrecca andava facendo nelle diverse città d’Italia contro i miracoli di Lourdes, usando a loro riguardo il più sguajato linguaggio, chiamando quanto avviene a Lourdes menzogna, superstizione, bottega.

Questo linguaggio poteva benissimo dispensare da ogni risposta. La risposta migliore alle insolenze è il silenzio e il disprezzo. Ma intanto stava un fatto; il fatto che il Podrecca predicava e nessuno gli rispondeva; che il popolino credeva alle sue sfuriate, e credeva anche che il silenzio da parte degli accusati, fosse impotenza a rispondere.

Il padre Gemelli ha creduto bene di rispondere. Ha
fatto bene? Ha fatto male? Noi crediamo che abbia fatto bene. Forse non furono sempre da approvarsi le forme usate dagli annunciatori dei discorsi del frate, forme che assumendo un po’ il carattere aggressivo provocarono le aggressioni; ma la confutazione, per sè, ci parve opportuna. Il solo fatto di rispondere per molti appare già una vittoria.

E fu davvero una prima vittoria, e grande, quando il Podrecca sfidò il padre Gemelli a un contradditorio, e il padre Gemelli accettò, ponendo una sola condizione di reciproca garanzia, la presenza di sei giudici, tre nominati da Podrecca e tre da padre Gemelli: Il padre Gemelli nomina i suoi e accettano; il Podrecca nomina i suoi, e... non accettano. Quale affermazione indiretta per dire: non vogliamo comprometterci: il Direttore dell’Asino non è persona seria!

Qui invece entrano i medici di Milano, i membri della Associazione sanitaria milanese, della quale è pur membro, nella sua ’qualità di laureato in medicina, anche padre Gemelli.

I medici invitano padre Gemelli a voler esporre in seno alla Società le sue idee intorno ai fatti di Lourdes. Padre Gemelli accetta, ma pone delle condizioni; delle condizioni che sono però tutte in favore della scienza medica, per ottenere una discussione seria, che renda impossibile il divagare in altri campi, che non siano la pura scienza positiva. Le condizioni sono queste: padre Gemelli parlerà prima e solo una sera. Egli manterrà la questione nei limiti rigorosi della scienza medica, coi metodi propri ed esclusivi di questa scienza. Due sere dopo, dato il tempo alla riflessione, i Medici parleranno liberamente alla loro volta, dalle ore 21 alle 24. Dopo, padre Gemelli risponderà solo, facendo le sue conclusioni.

Le condizioni sono accettate. La discussione è fissata per lunedì, 10 corrente. La sala delle discussioni della Associazione, in Via S. Paolo, è rigurgitante. Per evitare un possibile intervento della teppa, l’ingresso viene limitato ai soli medici, ai giornalisti, e ad alcuni amici del Padre.

Presiede il dottor Forlanini, che invita tutti alla calma, al rispetto delle persone, alla serenità e objettività della discussione.

Padre Gemelli precisa subito il campo della sua esposizione. Medico, parlerà a medici, intorno a fatti di puro oggetto della medicina, coi propri ed esclusivi metodi della medicina: ogni altra materia spuria alla questione deve essere eliminata.

Innumerevoli sono i fatti straordinari, registrati a Lourdes: si parla di 7000! Egli si restringerà a ricordo di due soli. Egli esclude tutti i fatti in cui può essere invocata la suggestione. Segue in ciò il criterio della Chiesa, che nei processi di Santificazione, esclude rigorosamente tutti i fatti che possono essere prodotti da una influenza soggettiva. Si limita a due soli, al fatto di un signor De Rudder, ed all’altro della signorina Toulasne. Pel Rudder si tratta della frattura ad una gamba, che per dieci anni fu ribelle a tutte le cure della scienza: il punto della frattura, anzicchè rimarginarsi, era tutto pervaso dal pus, e la gamba era diminuita