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IL BUON CUORE 53


L’esperienza naturale dice: L’uomo vive di pane — perché non procurarselo con tutti i mezzi che sono a nostra disposizione?

Gesù risponde con l’perienza dei santi, preparati da Dio: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio.

L’esperienza naturale dice: L’uomo ha bisogno di stima, di onore: perchè Dio non si impegnerebbe a procurarlo al suo Cristo anche con miracoli?

Gesù risponde: Non tenterai il Signore Iddio tuo.

L’esperienza naturale dice: L’uomo ha bisogno di potere e di ricchezza; perchè ad acquistarla non vorrà procurarsi l’aiuto di tutte le passioni umane?

Gesù risponde: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo.

Raccogliamoci profondamente a meditare le risposte di Gesù alla triplice tentazione di dominio, di gloria, di ricchezza; cerchiamo di sentir bene l’umiltà, il distacco, l’abbandono vibranti nelle risposte divine! In esse è tutta la moralità cristiana nella sua più elevata espressione.... Invochiamo l’aiuto dello spirito per sentire la sublimità dell’ideale cristiano, per seguirlo, per attuarlo.

Mille volte, nella vita, noi saremo alle prese con la esperienza naturale e con i ragionamenti che hanno per base tale esperienza. Quella e questi non debbono essere la norma della nostra vita: è troppo incompleta quella esperienza; sono quindi fallaci questi ragionamenti.

Nell’ora della lotta, dunque, quando le cose esteriori ci riescono una insidia e ci eccitano, ci affascinano, quando lo scostarsi da un ideale di virtù ci par quasi cosa desiderabile e buona... in queste ore terribili, che tutti sappiamo, rievochiamo il contegno di Gesù davanti alle attrattive della terra, ricordiamo la condotta di Gesù e quella de’ santi suoi che, di secolo in secolo, tengon vivo nel mondo l’ideale di Cristo! Guardiamo ad essi... da essi ci verrà la luce e l’esempio.

La loro condotta testimonia della pienezza, della sicurezza dell’esperienza loro... facciamo nostra quella esperienza, aggrappiamoci ad essa, nutriamocene e poi viviamo di quella, passando sereni, umili e forti tra la bufera delle passioni umane che ci freme d’intorno.

Così noi edificheremo sopra l’esperienza della realtà completa — così il nostro edificio starà, perchè fondato sulla pietra, non sulla sabbia. Verranno gli uragani, ma l’edificio resisterà in noi come resistette in Gesù, come resiste nei suoi santi! Potessimo tutti noi cristiani rendere praticamente così, testimonianza solenne dell’efficacia dei beni reali, soprasensibili, che Dio ci ha donato!



Il Municipio di Milano ha ordinato 150 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.

Educazione ed Istruzione


Il discorso dell’onorev. Orlando

sulla delinquenza dei minorenni

L’onor. Orlando, ex ministro, ha tenuto Domenica scorsa nel salone dell’Istituto Pedagogico Forense, della nostra città, un discorso, sull’argomento seguente: Attuale aspetto della lotta contro la delinquenza dei minorenni in Italia.

Lo diciamo subito apertamente: fu un discorso magistrale; disse cose serie e le disse seriamente.

I giornali cittadini hanno dato del discorso un ampio ed imparziale resoconto.

In mezzo alle lodi universali, alle quali associamo anche le nostre, sentiamo il bisogno, per quella sincerità, della quale ci facciamo un dovere, di fare alcuni appunti. Sono pochi, ma sono gravi, sono fondamentali nella questione che tanto vivamente interessa tutti.

L’on. Orlando, accennando al fatto impressionante dell’aumento della delinquenza dei minorenni, chiede a se stesso quali ne siano le cause, e risponde che le cause, accennate da molti, son molte, cioè la decadenza del sentimento religioso, la miseria, l’analfabetismo, l’emigrazione; ma nessuna di queste cause spiega, separate o unite, il grave fenomeno. La causa principale della delinquenza minorile, secondo l’on. Orlando, sta nella deficenza della tutela paterna riguardo ai figli; e questa mancanza di tutela è prodotta dall’industrialismo, che allontana dal focolare domestico il padre non solo ma anche la madre.

Il bambino non è immorale, ma è amorale; non ha direttive sufficienti, non ha freni; se non è corretto subito, se non è trattenuto con consigli e anche con castighi, le piccole scappate si ripetono, si allargano; dalla famiglia escono in mezzo alla società; la graffiatura a una sorellina diventa una coltellata; il furto dello zucchero alla mamma diventa lo scasso delle casse forti.

Vero, e benissimo detto. Ma chi farà questa correzione, e con quali mezzi la farà?

La nostra risposta è prontissima e facilissima; è la risposta che don Bosco ha fatto, più che colle parole, coi fatti, è l’educazione religiosa, cristiana.

L’on. Orlando invece non ha parlato del principio religioso come principio altamente ed efficacemente educativo; anzi lo ha escluso.

Ecco le sue precise parole, non richiamate da noi a memoria, ma copiate alla lettera della Lombardia, giornale non sospetto in questo riguardo.

«E in verità l’affievolirsi del sentimento religioso quale che sia il pensiero che voglia aversi dell’influenza di esso sull’aumento generale della delinquenza, non vedo come possa esercitare una particolare azione sulla delinquenza dei minorenni, poichè non vedo la ragione per la quale i freni di ordine religioso dovrebbero agire