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Anno IX. Sabato, 16 Luglio 1910. Num. 29.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Augusto Michieli. I miracoli della carità — ...Attorno ad un bel tema d’esami — Francesco Macry Correale. La legge cristiana del perdono.
Religione. —Vangelo della domenica nona dopo Pentecoste — Necrologie.
Società Amici del bene. —Il grido di un cuore pietoso — Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Bibliografia ― Diario.

Educazione ed Istruzione


I miracoli della carità

Agli 8 dell’aprile ultimo scorso è morta in Larnay (Poitiers), nell’Istituto delle Soeurs de la Sagesse, Suora Sainte-Marguerite, la cui vita di abnegazione e il cui ingegno creativo nel campo della pedagogia degli anormali avevano attirato da tempo, pei suoi mirandi risultati, l’attenzione degli specialisti e delle persone più diverse.

L’Ordine al quale essa apparteneva, che s’è consacrato fin dal 1833 all’educazione dei sordomuti e fin dal 1857 a quella dei ciechi, ha schiuso pure da anni le sue porte a quei poveri sordo-muto-ciechi che sono all’ultimo grado dell’infelicità umana e che la mancanza di cure fatte in tempo porta spesso nei Manicomi o negli Ospizi degli incurabili.

Prima che la Suora ora morta entrasse nell’ordine, cioè negli anni precedenti al 1881, una sua santa compagna, Soeur Sainte-Médulle, vi aveva già istruito una bambina sordo-muta-cieca, Marthe Obrecht, ed aveva poi insegnato alla giovane consorella il metodo da lei seguito. Metodo che non s’allontanava da quelli ben noti, da tanto usati negli Istituti dei sordo-muti e dei ciechi, ma che, trattandosi di allievi sordo-ciechi, faceva tesoro dei mezzi adoperati isolatamente con gli uni e con gli altri, unendone in un armonico e paziente programma i principî.

L’esperienza ha mostrato che, per strappare dalle tenebre in cui giacciono le intelligenze alle volte più
che normali di questi poveri disgraziati, bisogna trattarli, non come ciechi, secondo le vecchie teorie mostravano d’indicare, ma come sordi, e che «l’ordine della loro istruzione deve essere il seguente: insegnar loro: i°, la mimica; 2°, la dactilologia; 3°, la scrittura Braille;Suor Sainte-Marguerite che conversa con Marie Heurtin.4°, la parola». Ma tuttociò è meno che una pura traccia se non vi si aggiungano tutta la perseveranza e tutta l’intuizione che sono necessarie per svolgerla, cercando caso per caso quei misteriosi addentellati della coscienza su cui sia possibile fissare le basi del mirando edificio.

In tale eroica impresa le Suore della Sagesse hanno a collaboratrici delle Consorelle sordo-mute, essendo stata annessa al loro ordine una sezione, detta della Notre-Dame des Sept-Douleurs, in cui queste possono prendere il velo, come già le cieche hanno a tal fine la nota Comunità di San Paolo, assai ben illustrata da un libro di Maurice de la Sizeranne 1.

Soeur Sainte-Marguerite, nata nel Morbihan (Bretagna)

  1. Les soeurs aveugles, Paris, Lecoffre éditeur.