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354 IL BUON CUORE


glione avevano dato a piene mani tutto quello che avevano per i feriti: coperte, biancheria, materassi, pagliericci, bende e medicinali in abbondanza, ma i feriti morivano di sete e di fame e avevano ancora le piaghe aperte e scoperte. Non v’era chi provvedesse a nutrirli, a medicarli. Enrico Dunant, aiutato da poche donne di Castiglione, organizzò i soccorsi. Infaticabile egli percorreva le lunghe corsie tra le file dei feriti, medicando piaghe, distribuendo soccorsi e conforti ai francesi, agli italiani, agli austriaci, agli algerini. — Tutti fratelli! — dicevano le donne di Castiglione che soccorrevano con lui i feriti — e i piccoli soldati francesi trovarono subito il nome giusto per quel fratello di carità che si sacrificava per loro: le monsieur blanc. Enrico Dunant, vestito del suo abito bianco da tourista che sembrava anch’esso un simbolo di bontà, rimase così vari giorni ad assistere i feriti e gli agonizzanti; poi, quando gli parve d’aver messo un po’ d’ordine in quella bolgia, si recò a Borghetto da Mac-Mahon. Gli espose le orribili condizioni in cui si trovavano i feriti e gli chiese il permesso d’impiegare i medici austriaci rimasti prigionieri. Mac-Mahon lo mandò da Napoleone III a Cavriana. L’Imperatore accolse favorevolmente la domanda del filantropo ginevrino e il I luglio prese la seguente decisione, subito comunicata all’esercito:

«I medici e i chirurghi dell’esercito austriaco fatti prigionieri mentre medicavano i feriti saranno messi in libertà senza condizioni qualora lo domandino. Quelli che hanno prestato le loro cure ai feriti della battaglia di Solferino, raccolti nelle ambulanze di Castiglione, sono autorizzati a ritornare in Austria per i primi».

Era un primo, piccolo passo verso la neutralità dei feriti, delle ambulanze e del personale sanitario: il sogno che Dunant agitava nell’alacre mente dal giorno della battaglia.

LE DAME MILANESI.


Tornato a Castiglione, Durant scrisse alla contessa De Gasparin, pregandola di formar subito un Comitato di soccorso a Ginevra. Pochi giorni dopo fu a Milano e nel salotto della contessa Verri, ma Borromeo per nascita, alla presenza di molte dame della nobiltà milanese, tra le quali la contessa Giulia Taverna — zia del generale conte Taverna poi presidente della Croce Rossa italiana — e le signore Boselli, Sala-Taverna e Uboldi de’ Capei esponeva la sua idea di un «labaro o segno distintivo o sacro, salvaguardia dei medici e garanzia di una specie di tregua di Dio», grazie al quale i feriti in guerra sarebbero stati rispettati, raccolti e curati senza pericolo. Quelle dame ed altre ancora portanti i più bei nomi di Lombardia passarono dei mesi intieri al capezzale dei feriti. Le signore Taverna e Verri-Borromeo, rimasero in corrispondenza col Dunant, e si adoprarono, seguendo i suoi consigli, a fondare un Comitato italiano permanente per soccorrere i feriti in guerra.

Certo il simpatico appoggio delle dame milanesi fu per Dunant un primo incoraggiamento a perseguire il suo grande ideale.

Da Milano, E. Dunant tornò a Ginevra dove scrisse

quel suo terribile libro, ormai tradotto in tutte le lingue, Un souvenir de Solferino che faceva fremere tutta l’Europa rivelando con poche pagine spaventosamente vere gli orrori del campo di battaglia. Victor Hugo gli scriveva: «Voi amate l’umanità e servite la libertà. Applaudo ai vostri nobili sforzi». E i Goncourt scrivevano nel loro giornale: «E’ un sublime che tocca le più intime fibre. E’ più bello, mille volte più bello di Omero, della ritirata dei diecimila, di tutto. Solo alcune pagine della ritirata di Russia possono reggere al paragone.... Si finisce questo libro lanciando una maledizione alla guerra».

Era quello che voleva Dunant. Commossa la pubblica opinione europea, egli svolse l’idea umanitaria che aveva inspirato il «Souvenir» in molti articoli di giornale e in vari opuscoli, nei quali propugnava la creazione in tutti gli Stati di Comitati permanenti per soccorrere i feriti in guerra, l’alleanza internazionale di codesti Comitati e la neutralizzazione dei feriti, dei malati e del personale e del materiale delle ambulanze e degli ospedali.

La sua propaganda fruttificò: il 9 febbraio 1863, la Società ginevrina d’utilità pubblica formò una Commissione per studiare il problema praticamente; altri Congressi umanitarî se ne occuparono; il ministro della guerra prussiano von Roon, il fedele collaboratore di Moltke, accordò il suo appoggio a Dunant, il Re di Prussia gli promise d’aiutarlo. Napoleone III era già guadagnato alla causa della Croce Rossa.

LA CONVENZIONE DI GINEVRA.


Dal 26 al 29 ottobre 1863 son passati appunto 47 anni da allora — si riunì a Ginevra la prima Conferenza internazionale per il trattamento dei feriti in guerra, approvando il principio della formazione dei Comitati nazionali di soccorso e dell’invio degli infermieri volontarî, distinti da un bracciale bianco con la croce rossa, sui campi di battaglia. La conferenza formulava anche il voto della neutralizzazione degli ospedali, delle ambulanze, del personale sanitario e degli abitanti che soccorressero i feriti; e chiedeva inoltre l’adozione della bandiera bianca con la croce rossa come distintivo comune per i servizi di sanità di tutti gli eserciti.

E anche questi voti venivano realizzati dal successivo Congresso internazionale di Ginevra, che, sedendo dall’8 al 22 agosto 1864, approvava l’ormai famosa convenzione per la neutralità dei feriti, dei malati, del personale e del materiale sanitario in guerra.

La Croce Rossa era ormai un fatto compiuto.

Enrico Dunant dopo aver peregrinato per tutta Europa allo scopo di assicurare il trionfo della sua idea e di fondare i primi Comitati nazionali, ritenendo compiuta l’opera sua, si ritrasse in disparte e... fu dimenticato, come spesso avviene a chi persegue nobili ideali senza fini interessati, a chi dà l’opera sua non per sè, ma per gli altri. E per molti fu una sorpresa apprendere, nel 1901, che lo Storthing svedese aveva assegnato una metà del premio Nobel per la pace a un signore Enrico Dunant, che molti anni prima era stato semplicemente il fondatore della Croce Rossa....