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Anno X. Sabato, 15 Luglio 1911. Num. 29.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —Per l’assistenza sanitaria agli amigrati nell’America del sud ― Fanciullezza abbandonata ― Pensieri.
Educazione ed Istruzione. —Pio IX padrino di Maria Pia. Due lettere di Vittorio Emanuele II al Papa. La rosa d’oro alla duchessa di Savoia ― Il Duca del Monferrato — Longhi Giovanni. L’Eroe di S. Quintino — Teresita Guazzaroni. Le donne aviatrici in un libello del secolo XVIII — P. Corbella. Dalla mia stanza, poesia.
Religione. —Vangelo della sesta domenica dopo Pentecoste.
Società Amici del bene. —Elargizioni — Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario ecclesiastico.

Beneficenza


Per l’assistenza sanitaria agli emigrati

NELL’AMERICA DEL SUD

Di importanza grandissima sarebbe trattare largamente il tema della tutela igienico-sanitaria della nostra emigrazione, sia per le conseguenze che si riflettono sul nostro paese, sia per il benessere dei nostri connazionali all’estero, specialmente nei luoghi dove le fatiche eccessive e il clima diverso ne rendono precaria la salute e ne accrescono la mortalità. In riguardo alle conseguenze che si ripercotono nel nostro paese, una recente inchiesta rilevò che i rimpatriati degli Stati Uniti, quando non ritornino tubercolotici, essendo vissuti a contatto di popolazioni socialmente più evolute, ritornano in patria con un patrimonio di cognizioni igieniche e mostrano una maggior cura della propria persona. E risultò pure che molto meno ossequenti alle norme d’igiene si mostrano i rimpatriati dall’Argentina e dal Brasile, specialmente quelli che vissero nell’interno dei due suddetti paesi, e più specificamente quelli che lavorarono nella zona tropicale; dove par quasi che le fatiche abbrutiscano il nostro lavoratore, ed il clima lo abitui a un tenore di vita igienicamente e moralmente anche più basso di quello vissuto in patria.

Riassumendo la relazione dell’on. Luigi Rossi nel fascicolo di Marzo dell’Italica Gens, sempre in rapporto a queste conseguenze sanitarie, osservammo che nei
rimpatriati dall’America del Nord si rilevano assai numerosi i casi di tubercolosi e che, se nei rimpatriati dall’America del Sud sono più rari i casi di tubercolosi, sono invece frequentissimi i casi di tracoma e di anchilostomiasi.

Gravi sono dunque le conseguenze che si risentono in patria da una trascurata assistenza sanitaria degli emigranti all’estero; ma conseguenze anche più gravi si hanno per i nostri connazionali nei paesi di immigrazione. Noi vogliamo ora soltanto restringere le nostre osservazioni all’America del Sud e più particolarmente al Brasile, perchè da inchieste e dai recenti dibattiti parlamentari sappiamo che più specificamente in questi paesi l’assistenza sanitaria è deficientissima e in talune parti manca affatto.

Le tristi condizioni sanitarie dei nostri connazionali in talune regioni del Brasile non sono un mistero per nessuno. È bensì vero che in quasi tutte le città di una certa importanza si sono venuti introducendo in questi ultimi anni sistemi moderni di igiene in materia di acqua potabile, di fognatura e di edilizia, il che ha contribuito a diminuire la mortalità, e specialmente la mortalità derivante da malattie infettive; ma non in tutte le città sono avvenuti simili miglioramenti, e nelle fazendas poi le condizioni igieniche e sanitarie lasciano moltissimo a desiderare, e sotto tutti i punti di vista. Già osservava l’on. Rossi nella sua relazione al Ministro degli Affari Esteri in rapporto all’emigrazione italiana nell’interno del Brasile, che, eccettuate poche grandi fazendas, l’acqua per uso dei coloni non è incanalata e perciò è soggetta ad essere inquinata e che, per quanto si vadano lentamente sostituendo alle case di fango e traliccio le costruzioni in muratura, anche queste ultime sono troppo anguste per paesi tropicali, specialmente quando molti individui sono costretti ad abitare nello stesso ambiente.

Frequenti poi sono i casi di amarellao, di malaria, ed in genere di malattie causate dal clima caldo, dalla mancanza d’igiene, dall’insufficiente alimentazione e dal deperimento fisico dei lavoratori agricoli. Ma la malattia più terribile e che più deve preoccupare chi si interessa delle condizioni sanitarie dei nostri coloni al