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268 | IL BUON CUORE |
Mentre queste parole si avvicinano per la loro parte terminale, ve ne sono altre che si associano intorno ad una fonte comune di origine per la lor parte radicale. Così di Boulogne, porto d’approdo d’un’altra tribù susseguente a quella, si vede ripetuta la radicale in Boemia (Boi dell’Ems), in Bojaria (Baviera – Boi ed Avari), in Bologna (colonia Bojorum).
E si potrebbero citare esempi simili a centinaia.
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Ma un altro campo ancora ci attende, campo inesplorata e feracissimo di documenti per la nostra istoria. Non sono solo i monumenti filologici dovuti ad esempi di assimilazione fonetica quelli che ci debbono interessare, ma tutto quel materiale fornito dalla tradizione e dalle leggende che fa dell’Umbria, in ispecie, una regione feconda ed inesauribile d’indagini.
In quella che il poeta, nel canto undecimo del «Paradiso», descrive
- fertile costa d’alto monte pende,
Sogni d’altri tempi voi vivete, allora. Lo stesso vocabolo Drexe che molti spiegano per tres ecclesiae, i ruderi delle quali non ho potuto rinvenire, può spiegarsi anche, e io credo con maggior probabilità di indovinare il giusto, con drei hechsen, le tre streghe: e in questo nome, originato da chissà quale leggenda alludente forse a guerrieri così invincibili da esser ritenuti incarnazioni di streghe, voi rivedete tutta un’epoca piena di superstizioni e di pregiudizii, di grandi ardimenti e di strani terrori. Continuando la strada alla sinistra di Gualdo (Wald), si trova presso Ca-de-cu, casa di Francescuccio, un cumulo di terra prativa, a forma di pan di zucchero, e di così giuste proporzioni da far credere che sia una collinetta artificialmente composta per nascondere probabilmente un ipogeo. Essa è chiamata dai contadini dei dintorni Mietola, forse da mittol, valle di mezzo. A sinistra ancora, sotto Porziano, si vede un antichissimo casale chiamato Renbù o Rambò, molto facilmente da regenbogen, arcobaleno. Avvicinandosi poi
- al colle eletto dal beato Ubaldo
Nel decimoquarto secolo i figli di Albione lasciarono anch’essi un’orma indelebile del loro passaggio e precisamente nel territorio perugino, vicino a Ponte S. Giovanni. Un giorno Giovanni Acuto (Hawkwood) si trovava accampato con le sue bande in quei paraggi. Era d’inverno: il freddo era intenso. Allora quegli uomini si dettero a recidere le piante di scopiglio, che crescevano tutto intorno formando dei ricchi e folti scopeti. E allora, quasi per gratitudine alla terra che nel più gran rigore invernale aveva dato loro di che scaldarsi, quegli avventurieri posero, a memoria del fatto, il nome di Brushwood a quella regione, nome che poi si è italianizzato nell’odierno Brufa. Nè basta. Lì presso sono i colli di Miralduolo e Montevilio, nomi che ricordano la grave sconfitta ivi subita dai fuorusciti perugini. E Lu Sepulcru (Colfiorito), Ossaia e Sanguineto, al Trasimeno, non sono tanti altri monumenti filologici che perpetuano il ricordo storico delle battaglie quivi combattute e perdute da Centenio e da Flaminio? Al