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Pagina:Il buon cuore - Anno X, n. 39 - 23 settembre 1911.pdf/1

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Anno X. Sabato, 23 Settembre 1911. Num. 39.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —R. Venerosi. Il secondo Congresso degli italiani all’estero — Opera Pia Catena — Pensieri.
Religione. —Vangelo della domenica quarta dopo la Decollazione.
Educazione ed Istruzione. —Domenico Russo. Clotilde di Savoia a Parigi secondo uu epistolario intimo — Can. Pietro Gorla. Storia breve di un’anima penitente — Il conte generale Luchino Del Mayno.
Società Amici del bene. —Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario — Piccola Posta.

Beneficenza


Il secondo Congresso degli italiani all’estero


Relazione dell’ITALICA GENS


(Continuazione, vedi n. 37).


In conclusione, le relazioni e le discussioni avutesi testè al Congresso sulle condizioni della lingua e della scuola italiana nei paesi dove maggiormente si addensano i nostri connazionali espatriati, ne confermano il quadro poco confortante: la lingua non è parlata o poco dalla gran parte degli emigrati perchè spesso non la sanno, non è imparata dai figli loro perchè si vergognano di parlarla e la disprezzano: in una situazione di decadenza così allarmante la scuola che sarebbe l’unico rimedio, non spiega neppure la centesima parte della funzione che dovrebbe: le scuole parrocchiali sono, secondo il giudizio delle persone competenti, quelle da cui si hanno migliori resultati, eppure l’Italica Gens che si propone appunto di promuoverle ed aiutarle riconosce che, pur avendo generalmente a preferenza delle altre buoni elementi di riuscita, e pur spiegando già un certo lavoro, sono per ora, salvo qualche eccezione, tutte da organizzare.

Solamente da poco tempo in Italia ci si comincia a preoccupare seriamente del problema; per altro non sembra che per ora si sia trovata, o meglio voluta, una soluzione pronta ed efficace.

Il Congresso ha implicitamente affermata la sua convinzione sulla necessità della scuola, ed ha espresso voti importanti tanto riguardo al Nord che al Sud America. Notevole quello che, allo scopo di destare
l’ interessamento e l’emulazione delle collettività italiane per la scuola, propone che si costituiscano sotto la sorveglianza e per impulso dei RR. Consoli, giunte scolastiche in seno a ciascuna colonia, le quali siano incaricate di promuovere attivamente lo sviluppo delle scuole italiane: altri voti riguardano la maggior diffusione e la funzione più adeguata da spiegarsi dalla stampa italiana all’estero, la opportunità di frequenti visite alle colonie da parte di persone illustri; si chiede inoltre che il nostro Governo sussidi più largamente le scuole che si dedicano con pratici risultati all’insegnamento dell’italiano.

Tutti voti ottimi cui è necessario dare attuazione e presto, ma riguardanti dettagli singoli, aspetti parziali della questione: e mancato un voto esplicito, comprensivo, assoluto; che noi avremmo desiderato emanasse dall’intera assemblea, e che avvolgesse nella sua interezza il problema della nostra scuola, un voto cioè che affermasse I’ improrogabile necessità che in qualsiasi modo, ricorrendo a qualsiasi mezzo, la scuola italiana all’estero sorga, che non si attenda come fino ad ora, l’iniziativa privata lenta talvolta ad agire, ma che lo Stato nostro si assuma decisamente il compito doveroso ed egli stesso si faccia promotore, mettendo in giuoco tutte le iniziative private adatte allo scopo, offrendo loro aiuto materiale ed organizzandole. Non è questione se i mezzi debbano prendersi dal fondo per l’emigrazione o no; la cosa essenziale è che in ogni modo si faccia, che delle somme forti siano stanziate ed al più presto; urgono dei milioni senza parsimonia e spesi prontamente, colla fiducia che l’investimento è al cento per uno, ed è il più lucroso che possa esistere, perchè si tratta di arrestare le enormi perdite nazionali che si moltiplicano di anno in anno.

Il tema della cittadinanza nei rapporti dei nostri emigrati, che certamente per importanza rappresentava il punto culminante del Congresso, ha dato occasione ad un voto, a nostro parere, non buono nè opportuno. Esso non porta al problema una soluzione ordinata ed esauriente e pone solo dei desiderata di carattere generico i cui punti essenziali sono i seguenti:

1.º che al figlio di cittadini italiani nato in paesi di immigrazione transoceanica attribuitagli dalle leggi