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Pagina:Il buon cuore - Anno X, n. 39 - 23 settembre 1911.pdf/3

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il buon cuore 307

Noi siam povere piante infruttifere, che stentiamo a vivere un po’ di vita spirituale e teniamo alla nostra miseria veste di foglie e i veri pastori delle anime non cessan dal venire a noi in cerca di frutti.... Essi pregano, soffrono, e nella preghiera e nella sofferenza nutrono e tengon viva la loro speranza, la loro fede nel nostro ravvedimento, nella nostra conversione. È una cosa mirabile cotesta, cosa che commuove e insieme sprona, incita a fare ogni sforzo per non lasciar senza corona tanto entusiasmo di bene e di fede.

Rammento l’ardore con cui un santo uomo del Signore parlava della sua sicurezza nel ritorno degli spiriti a Cristo.

Questa vita che ringiovanito me, la mia fede, deve operare anche nelle altre anime, opererà in esse certamente....

Penso che tutti i santi son vissuti con questa grande visione di bene, ma penso anche che tanti son morti con essa.... È triste: eppure le infinite speranze e le ineffabili delusioni son la parte dei grandi.... Che almeno coloro che han sentito passar sul loro spirito il soffio della santità e della grandezza s’affrettino, s’affannino, se non a compiere quella speranza, almeno a non aumentare quella delusione, che è il martirio dei santi.

Educazione ed Istruzione


secondo un epistolario intimo


(Continuazione e fine, vedi n. 37).


Confidenze...

16 luglio.... La vostra lettera è assai triste, mia povera Coco. Vi comprendo perfettamente. E voi stessa dovete indovinare quel che penso e quel che prova il mio cuore. Dite le cose più affettuose a vostro fratello Carlo: comprendo il dolore che ha d’aver lasciato tutto quanto amava. Non posso che lodarlo con tutto il cuore d’aver avuto il coraggio di rinunciare ad una carriera che gli piaceva e ad un brillante avvenire per certe idee che, disgraziatamente, sono presto dimenticate ai tempi, in cui viviamo.

3 gennaio 1861 — ... La notizia che mi date del vostro prossimo matrimonio mi fa molto piacere; a chi vi ama come vi amo io, tutto ciò che vi riguarda, riesce interessante: sono contenta al pensiero che sarete felice.... Voglio però che nulla sia cambiato nelle nostre buone abitudini e che Cocò e la signora de Surigny siano assolutamente la stessa persona.... Continuerete ad amarmi come per il passato: io farò lo stesso. Le vostre lettere mi fanno sempre tanto piacere e tanto bene. Non dimenticate di farmi di tanto in tanto qualche sermoncino, come sapete fare voi: ricordatevi il
vostro ufficio, di sottogovernante. Insomma, fate in modo che tutti i buoni ricordi che ci uniscono non si cancellino mai....

I nostri mesi di lutto stretto sono finiti, non so cosa vorrà fare mio marito: quello che converrà a lui sarà gradito per me. Gli piacce poco la vita di società e questo a me non rincresce. Se esso, lo farò con lui e per lui. Da qualche giorno ho cambiato appartamento mi trovo adesso in quello che occupava il mio caro suocero e che mi piace assai....

Sull’Oceano.

Yacht «Gerolamo Napoleone» in mare, tra le isole Azorre e gli Stati Uniti, 15 luglio 1861 — Saprete sicuramente che, da più di un mese, siamo in viaggio. Sono così felice d’aver potuto seguire completamente mio marito questa volta. Dapprima, dovevo fare soltanto una parte del viaggio, sino a Lisbona, e quindi ritornare in Francia per prendere i bagni di mare, durante il viaggio di Napoleone. Ma, arrivata a Lisbona, era troppo addolorata al pensiero di doverlo lasciare, ed ho insistito tanto che, con l’aiuto del buon Dio, ho guadagnato completamente la mia causa....

Eccomi partita per tutto il viaggio, il quale non finirà, credo, prima del quindici settembre. Sono felicissima: mi pareva, che il mio posto fosse assolutamente questo e perciò ho insistito senza misericordia. Napoleone temeva che il viaggio non mi avesse stancata. Certi sacrifici sono inevitabili; ma quale esistenza ne è priva? Bisogna cercare di trarne profitto.... Il nostro viaggio è incantevole e m’interessa assai, ma io ne godo di più perchè sono con mio marito. In questo momento voghiamo verso il banco di Terranova, quindi, se non vi saranno cambiamenti, andremo ad Halifax. Il tempo è superbo ed il mare magnifico. Ho visitato Ippona, la città di Sant’Agostino, ed a Cartagine ho pregato nella cappella di San Luigi, eretta, si crede, sul luogo dove si spense il santo re. Questi due pellegrinaggi mi hanno fatto gran piacere, Voi lo comprenderete....

Parigi, 20 giugno, 1862 — Pregherò per la vostra figliuoletta; un vincolo di più ci unirà poichè i nostri bambini sono a un dipresso coetanei. Pensate voi pure al mio, l’aspetto tra un mese. La mia salute continua ad essere eccellente, e poichè Dio me l’ha conservata così buona, cerco di metterla a profitto. Vi assicuro che attendo il momento decisivo senza nessuna apprensione. La signora de Ronciere vi scriverà subito.

Le nozze di Maria Pia.

8 luglio — Ho ricevuto questa mattina notizie da Torino: il matrimonio di Maria col Re di Portogallo è deciso. Maria pare contentissima e tranquilla. La contessa mi dice che mia sorella s’è condotta in questa faccenda, con una ragione superiore alla sua età. Napoleone sarà tra giorni di ritorno dal suo viaggio in Inghilterra. Nè sono contentissima: me ne rallegro in anticipo.

Parigi, 4 novembre 1862 — Eccoci di ritorno a Parigi: siamo giunti domenica sera. Ho di nuovo accanto