Pagina:Il buon cuore - Anno XI, n. 03 - 20 gennaio 1912.pdf/3

Da Wikisource.

IL BUON CUORE 19


validità di esso; par giovare sempre meglio alla causa femminile promuove il culto di Maria, della Madre di Dio, che passa su quella società avida di sangue e di vendette come un soffio benefico dì soavità e di dolcezza, e istituisce la cavalleria, istituzione che rivela gli sforzi fatti dalla Chiesa per porgere una mano alla donna oppressa dal regime feudale.

E si hanno allora nel Medio Evo altri tipi di donne immortali: Chiara dei Scizi, la discipula di Francesco di Assisi, la tenera fanciulla amica del Santo della povertà; Caterina da Siena, la donna forte che a un’energia maschile sa accoppiare tanto bene la tenerezza femminile, e Giovanna d’Arco, la Pulcella d’Orléans, la vergine forte della sua purezza, la guerriera intrepida degna di essere posta accanto a Caterina da Siena sul limitare di due età.

Peccato che l’Arrighi non abbia ricordato Madonna Jacopa dei Settesoli, l’altra Beatrice Francescana, che fu anch’essa consolatrice buona del Santo d’Assisi e che insieme a Chiara dei Scizi fu simbolo vivente dell’eterno femminismo spirituale!

Seguendo il suo studio sulla questione femminile nei secoli, dopo essere passato a traverso il periodo della Rinascita, che dispregiava la donna perchè femmina, mentre poi era costretto ad ammirare quelle donne che accorrevano tanto volentieri agli studi classici sui quali si formarono un’anima virile, e soffermandosi ad esaminare i criteri dell’educazione femminile nel 1600 e nel 1700 che producono degli effetti disastrosi per la donna, in quanto cioè l’allontanano dalle questioni più vitali, facendola apparire inferiore all’uomo e favoriscono in lei la superbia e la frivolezza, l’egregio Autore si avvia alla fine della sua Storia del Femminismo, studiando i caratteri del femminismo moderno prima della Rivoluzione Francese e lo sviluppo del nuovo femminismo durante la rivoluzione stessa, che è anticristiano e che si oppone alla dottrina dei diritti e dei doveri delle donne proclamata dal Vangelo, e confermata più dalle Epistole di San Paolo. E chiude il suo lavoro esponendo la dottrina femminile del Fourier e dei Sansimonisti che egli confuta vittoriosamente, mostrando il loro errore di volere cioè integrare la concezione evangelica del matrimonio con il concetto dell’uguaglianza assoluta dei coniugi, concetto preso in prestito dalla Rivoluzione Francese.

Questo un breve e rapido esame della Storia del Femminismo dell’Arrighi. L’Autore ha voluto con queste suo libro presentare tanti esempi del passato, per ricondurre poi alla considerazione di questi esempi quanti oggi si occupano seriamente e ardentemente del femminismo, che è uno dei più interessanti e urgenti problemi dell’età nostra. Io credo che egli abbia raggiunto lodevolmente il suo scopo e che per questo abbia diritto giustamente al plauso di quanti si occupano delle più gravi questioni morali, religiose e sociali dei nostri giorni.

Poichè ognuno, leggendo attentamente queste pagine, ricche di erudizione e scritte con eleganza di stile e con purezza di lingua, potrà benissimo sulla scorta del passato formarsi un’idea «del come dovrà la donna
combattere le battaglie dell’avvenire e della via che ella dovrà tenere per conseguire il riconoscimento di quei diritti che l’egoismo maschile ancora le contesta».

Emidio Frati.

CONTARDO FERRINI


In due volumi, eleganti per veste tipografica, con appropriata semplicità di dizione, il Prevosto Carlo Pellegrini ha rievocato la simpatica figura di Contardo Ferrini. Nel primo dei volumetti è tracciata la biografia di lui: l’innamorato della virtù e della scienza è seguito nelle molteplici manifestazioni di una vita dignitosamente vissuta. Il secondo volume contiene un copioso saggio degli scritti dell’eminente romanista, di carattere ascetico e morale. Ed è in questi scritti una vera rivelazione dell’anima sua — la rivelazione dell’energie segrete che alimentarono la sua attività religiosa e scientifica — c’è la rivelazione di un’anima la cui bellezza, per dirlo con una frase a lui famigliare, vien tutta dal di dentro. La sua religiosità, la sua squisita sensibilità, i suoi più intimi ideali sul valore e sulle finalità della vita, balzan fuori in questi scritti con una sorprendente spontaneità e naturalezza.

Il Prevosto di San Calimero, l’Associazione San Stanislao e l’editore Ghirlanda meritano un plauso sincero: hanno preparato per gli studiosi una pubblicazione che ha tutto il sapore di un prezioso documento umano. Rivela un fenomeno che può certo riuscire una sorpresa per molti profani: fa sentire, calda e pulsante, la linfa della santità nelle vecchie vene di questa nostra società che sembrava ornai disusata ai prodigi delle miti virtù religiose. E questo sorprendente lavorio ascetico lo vediamo compiersi non in ambienti ove forse poteano alimentarlo delle ataviche suggestioni: la santità la sorprendiamo nelle aule e sulla cattedra dell’Università, nella cella dello studioso, fra le spire della vita di un’uomo che seppe le lotte del pensiero e condivise le febbrili agitazioni del suo tempo, sospinto da energie nuove, su vie nuove ed ardite. Un santo professore, un santo giurista, un santo alpinista, un santo assolutamente laico che non, appartenne neanco al cosidetto partito clericale è un fenomeno degno di studio per chiunque ama analizzare Io sviluppo delle idee, che hanno contenuto vitale, di fronte agli atteggiamenti e alle esigenze della mentalità contemporanea.

Per i credenti poi è con un senso di profonda soddisfazione che si scorrono queste pagine ove le voci della pietà e della fede si fondono in accordo suggestivo colle voci della scienza, acquisita con tenacia di propositi e con purità di cuore. Verità vecchia, ma che piace tanto veder riconfermata da sempre nuove esperienze: il sapere non assidera mai la freschezza del sentimento religioso.

Vice.

Il Municipio di Milano ha ordinato 200 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.