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60 IL BUON CUORE


quadro veritiero presentato dal suo valente collaboratore, aggiunse calde parole di ringraziamento ai numerosissimi intervenuti e di augurio per i poveri emigrati.

Alcune signore e signorine del Comitato circolavano per la raccolta delle offerte che ascesero a circa L. 3,200.

Ma l’omaggio più eloquente, più gradito al cuore del fondatore dell’Opera, al benemerito Mons. Bonomelli, fu la presentazione di un rinnovato elenco portante i nomi delle cooperatrici, le quali, auspice la presidente contessa Carla Visconti di Modrone, si sono moltiplicate da settanta a trecento.

È un gentile e possente drappello, che all’opera prediletta dal venerando Vescovo ottantenne darà con amorevole perseveranza efficace impulso e generoso appoggio.

A. M. Cornelio.


Impressioni musicali1

È stato un Concerto delizioso, e, mentre intoniamo il consueto inno di lode a Beethoven, mandiamo un plauso al Comitato che ne ebbe la luminosa idea ed al valente Direttore d’Orchestra che seppe attuarla così felicemente.

Dopo le ore paradisiache procurateci dalla sublime Passione di Bach, eravamo stati privi di Musica vera, di quella musica che ritempra e ci rende migliori, come dice il d’Azeglio.

Mentre troviamo giusto di seguire lo svolgimento ed i tentativi dei novatori, è però assolutamente necessario di assorgere sovente a quei vasti e luminosi orizzonti del bello, del vero, del grande, onde evitare il pericolo di smarrire «la dritta via», Dante, Beethoven, Leonardo da Vinci dovrebbero rivivere più sovente fra noi per impedire l’influenza malsana di indirizzi perniciosi che, con insinuazioni sottilissime, tentano insistentemente condurci dove l’arte perde la luce sublime della divinità.

«La vera produzione artistica (scrive Beethoven) è più potente dell’artista che l’ha creata, essa ritorna alla Divinità che ne è la fonte, e non ha altra misa sione per l’uomo che quella di ricondurlo a Colui di cui essa ci prova l’adorabile intervento».

Ecco perchè ascoltando la musica di questo grande ci sembra navigare in un mare di luce che viene da Dio e ritorna a Dio illuminando accendendo tutto quanto vi è di buono, di bello, di generoso in noi, e spegnendo tutte le misere insane volgari passioni umane.

Mentre ascoltavamo la potente, sublime quinta sinfonia, scolpita dal La Villa con uno scalpello non certo indegno di Beethoven, il pensiero, sentimento della Patria, della Carità, della Religione che, attraverso l’anima santa di un Bonomelli, compie miracoli, c’invadeva
in tal modo da spingerci a correre accanto ai nostri emigrati, ai nostri poveri feriti dedicando loro tutto il nostro avere, tutte le nostre energie.

Oh, perchè l’animo nostro non potrebbe ritemprarsi più sovente con queste sane emozioni!

Leggendo il Lenz dobbiamo constatare che forse la maggior parte della musica di Beethoven c’è ignota! Si è creata una pro Dante, perchè non si potrebbe creare una pro Beethoven?

Facciamo voti perchè il nostro desiderio diventi presto realtà.

Maria V. P.

I restauri della Chiesa

di San Pietro in Gessate


Raccomandiamo all’attenzione del lettore il seguente appello dell’egregio ing. architetto Diego Brioschi:


Una eletta accolta di cittadini si è da tempo costituita in Comitato promotore per mandar ad esecuzione il restauro della fronte della Chiesa quattrocentesca di S. Pietro in Gessate a Porta Vittoria e per provvedere ai mezzi necessari per il nobilissimo scopo. Il Comitato che fu l’emanazione di diverse iniziative che l’istituzione cittadina «La Letteraria e gli amici dei monumenti» collegò (Società internazionale femminile per l’arte e giornale La Sera), aggregandosi la rappresentanza del quartiere di P. Vittoria, insieme ad una schiera volonterosa di cultori d’arte, potè facilmente intuire l’importanza di questo restauro, per la documentazione della storia dell’arte milanese e per la rievocazione di una architettura di fama meritata e che fiorì per il valore di artisti insigni i quali illustrarono in patria la loro arte e andarono poi diffondendo in tutta Europa la gentilezza semplice ed ingenua della maniera lombarda.

Più tardi l’epoca delle deturpazioni passò su questa Chiesa con tutto il suo vandalismo e con il gretto strato di calce all’interno, coprendo le linee originarie e le decorazioni pittoriche del Tempio.

La Chiesa di S. Pietro in Gessate presentava in questi ultimi anni le traccie degli assaggi fatti sulla fronte dalla R. Soprintendenza ai monumenti di Lombardia, assaggi che poterono dare inizio agli studi di restauro, in attesa che lo scrostamento generale della fronte rivelasse una precisa e sicura via per l’attuazione di un ripristino fedele. Fu eseguito lo scrostamento, furono completati gli studi anche con il benevole consentimento dell’on. Soprintendente e furono iniziati ì lavori che al giorno d’oggi continuano, nella speranza che sta in cuore a tutti, di poter presto ridonare a Milano nelle sue forme originarie la semplice e bella Chiesa dalle cornici a dentelli, dalle modanature in terra cotta rilevate sulla muratura in laterizi, dalle fasce bianche profilate in rosso.

La Chiesa di S.Pietro in Gessate, sorta intorno al 1429

  1. Si parla del grande Concerto sinfonico datosi al Conservatorio il 12 febbraio 1912 a beneficio dell’Opera di Assistenza per gli Emigrati.