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98 IL BUON CUORE


punto dal Pio Ricovero Trivulzio col ricovero semigratuito.

In seguito parla l’avv. Mira, associandosi al comm. Esterle, e formulando un progetto concreto di un’associazione tra gli industriali nell’intento di addivenire ad un programma pratico, ad una convenzione utile per tutti.

Il comm. Buffoli, cooperatore per eccellenza, esprime il suo convincimento circa il sistema della cooperazione preventiva, dell’assicurazione dei posti mercè risparmi che dovrebbero essere versati gradatamente da benefattori o dagli stessi interessati ad assicurarsi un ricovero semi-gratuito per la vecchiaia.

Da ultimo prende la parola il nostro rappresentante A. M. Cornelio, il quale si congratula dell’esito del convegno, delle numerose e cospicue adesioni ottenute e dell’intervento di un’accolta di persone che certo daranno efficace impulso alla iniziativa.

Constata come per la moltiplicazione della beneficenza, resa assai difficile anche dalla continua immigrazione, siasi ormai imposto generalmente come una necessità in ogni istituto ospitaliero, un riparto semigratuito. Questo, però, dovrebbe essere amministrato separatamente, come appendice della grande, tradizionale istituzione di carità, senza ledere minimamente l’integrità della pia fondazione Trivulzio. Osserva come i privilegiati dalla fortuna dovrebbero sempre accompagnare le raccomandazioni a favore di ricoverandi con elargizioni proporzionate. A proposito ricorda quel grande apostolo della beneficenza che fu il Cottolengo, il quale, rispondendo ad una gran dama che sollecitava il ricovero di un povero fanciullo, disse: «Mi rallegro nel sapere quell’infelice bambino sotto la di lei protezione, mentre penso a centinaia di bambini sventurati, ai quali nessuno, pur troppo, s’interessa». In fine, riunendo le proposte messe innanzi dai precedenti oratori, esprime l’idea di lasciar aperte tutte le vie rivolte verso la cassa del Pio Albergo, la quale ha bisogno di tutte le cooperazioni.

Il comm. De Capitani risponde a tutti in piena armonia, ispirandosi appunto al concetto della massima libertà nella scelta della via per giungere alla meta. Accogliendo poi la proposta dell’avv. Mira, nomina lì per lì una Commissione per il necessario affiatamento, costituendola col medesimo avv. Mira, col comm. Esterle col comm. Buffoli.

In fine, l’egregio presidente, vedendo nell’uditorio il munifico comm. Zonda, lo segnala come raro esempio di praticità straordinaria per un’offerta di 100,000 lire a favore della nuova iniziativa e di altre 20,000 per accaparrare due posti semigratuiti.

Siamo al mezzodì; ma non si rinuncia ad una visita dell’immenso ospizio. Centinaia di vecchietti e di vecchiette sono alle loro mense bene imbandite. Tutti salutano con dolce espressione gl’inattesi visitatori. Abbiamo notato dei sorrisi che rivelavano storie indicibili e varie, di vite vissute in lotte, in contrasti, nella gioia, nel dolore, nella delusione e finalmente nel riposo. Caratteristiche alcune vecchiette che si alzavano per sa-
lutare l’amato presidente, riguardato, nella sua giovinezza, come padre affettuoso, a tutti sorridente.

Maraviglioso in ogni sua parte il funzionamento di tutti i servizi in quella cittadella, centro e manifestazione di una carità illuminata, che attende provvidi e generosi slanci.

X.

Pro San Pietro in Gessate - Pro Esercito


Domenica scorsa l’on. Avv. Luigi Della Porta si recava a visitare il Banco di Beneficenza pro San Pietro in Gessate - pro Esercito, ricevuto da tutta la Commissione al suono della marcia reale del 7.° reggimento fanteria. Il vice-presidente cav. uff. Luigi Zanaboni dava il ben venuto al deputato del collegio di Porta Vittoria ed il presidente sac. Antonio Pecoroni pronunciava il seguente discorso:

On. Signor Deputato, Signore e Signori,

Il Presidente della Commissione finanziaria e del Banco di Beneficenza pro San Pietro in Gessate - pro Esercito non può e non deve lasciar passare questa circostanza senza dire una parola di ringraziamento a tutti quanti hanno cooperato nell’opera santa e nobile che tanto ci sta a cuore, voglio dire i restauri della chiesa di San Pietro in Gessate.

Il primo ringraziamento vada all’augusta nostra Regina, che nella sua bontà e regale munificenza si è degnata onorare il nostro Banco con un suo dono sovrano. Quel giorno stesso che mi giungeva dal Prefetto e dall’on. Baslini da Roma la notizia officiale del premio reale inviato, giungeva pure la dolorosa notizia dell’attentato ai nostri Sovrani. Nel telegramma di ringraziamento mandato a nome di tutto il Comitato non ho mancato di esprimere i sensi di giubilo per lo scampato pericolo e di grande devozione verso gli amati Sovrani.

Il nostro Banco fu ancora onorato con doni dal Cardinale Arcivescovo, dal Prefetto, dal Sindaco, dall’onorevole Della Porta. Al nostro deputato che tanto si è interessato per questa impresa e che ci ha onorati questa sera di sua ambita presenza, a tutte le Autorità ecclesiastiche, civili, militari, a quanti hanno inviato doni o prestato aiuto i nostri più vivi e sinceri ringraziamenti.

Amore di religione, d’arte e di patria ci hanno consigliato di aprire quest’anno nei giorni della commemorazione delle Cinque Giornate il Banco di Beneficenza pro San Pietro in Gessate - pro Esercito.

Sono sacerdote e quindi son ben lieto di aver io pure propugnato i restauri di una chiesa: sono italiano e mi compiaccio di vedere un monumento artistico cittadino e nazionale ritornare alla sua antica bellezza sotto la saggia guida dell’architetto cav. Diego Brioschi.

Ma il nostro pensiero in questi giorni in cui la cara patria si trova nel duro cimento di una guerra, non poteva dimenticare i fratelli combattenti nella Libia e quindi abbiamo promosso questo Banco col duplice nobile intento di portare un contributo ai restauri di San Pietro in Gessate non solo, ma anche alle famiglie dei soldati morti o feriti sul lontano campo di battaglia.