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IL BUON CUORE | 99 |
Ricordiamo che questo Banco di Beneficenza, sul corso di Porta Vittoria n. 30, resterà aperto fino alla sera del 31 marzo.
Educazione ed Istruzione
Pellegrinaggio Lombardo a Roma
(17-23 marzo)
Preludio delle Feste Costantiniane
Il Pellegrinaggio Lombardo a Roma che doveva riuscire come il preludio delle feste Costantiniane, e che con grande solennità si celebreranno l’anno prossimo in tutto l’orbe cattolico, si sciolse pochi giorni or sono, lasciando nell’animo di tutti coloro che ebbero la fortuna di parteciparvi soavi emozioni e ricordi imperituri.
Il giorno 17 marzo, alle ore 16,40, il pio Pellegrinaggio partiva dalla stazione centrale di Milano con treno speciale diretto alla città eterna. Eran circa 300 pellegrini, guidati a Roma dall’Eminentissimo Cardinale Ferrari, il quale, degno successore di Ambrogio e di Carlo, erede necessario della loro romanità, non volle esser ad altri secondo nel presentare al Santo Padre una eletta schiera di fedeli di quella Milano, che fu il teatro delle gloriose gesta di Costantino. Sua Eminenza affidò la direzione del Pellegrinaggio al Rev.mo Mons. Polvara e ai Rev.mi signori Can. Roncoroni e Pellegrini, e possiamo affermare che la scelta non poteva esser migliore, perchè la direzione si mostrò all’altezza dell’incarico a lei affidato.
Il 18 marzo alle 8 giungeva a Roma alla stazione di Termini il treno diretto, recante i pellegrini lombardi. Erano a ricevere S. E. il Cardinale Ferrari molti milanesi, notati fra i presenti Mons. Bignami, arcivescovo di Siracusa, Mons. Cassani, i Monsignori Caccia, Caroli e Rota, il dott. Necchi, il Segretario del signor Cardinale Agliardi. L’Eminentissimo Cardinale si portò tosto al Collegio Lombardo, dove prese alloggio, e più tardi si recò in Vaticano per unirsi al Sacro Collegio per presentare al S. Padre gli omaggi e gli augurii figliali nella faustissima ricorrenza del suo Onomastico.Alle ore 16 i pellegrini si diedero convegno in San Carlo al Corso, dove Sua Eminenza tenne un infuocato discorso sugli scopi del pellegrinaggio, seguito dalla solenne Benedizione Eucaristica impartita da Mons. Balconi, direttore spirituale del Pellegrinaggio.
L’alba del 19 marzo sorse sull’orizzonte apportatrice di festa per il quartiere di Porta Trionfale in Roma. Là si doveva benedire la nuova chiesa di S. Giuseppe, che il Santo Padre aveva eretto colla sua munificenza, col concorso del Rev. don Luigi Guanella, sacerdote tanto benemerito della Chiesa e della Società e di altri illustri personaggi di Roma, tra cui è dovere citare gli Eminentissimi Cassetta e Ferrata, i Mons. Laurenti e Caccia e la contessa Cerasi. Scopo del S. Padre nell’erigere quella basilica, fu di provvedere ai bisogni spirituali del popoloso quartiere di P. Trionfale e di soccorrere una gran quantità di infelici, che troveranno ricovero vicino a quella chiesa.
Là si portarono i Pellegrini Lombardi, per ammirare quel tempio di stile bramantesco, opera del chiarissimo ingegnere Leonori, lungo metri 45 e largo metri 30. Assistettero alla Messa dell’Eminentissimo Cardinale Respighi, e in una affermazione solenne di fede e di amore, si accostarono tutti alla S. Comunione.
Alle ore 10, mentre i Pellegrini assistevano in San Giuseppe al solenne Pontificale, — S. E. il Card. Ferrari veniva ricevuto in udienza particolare dal S. Padre. Il colloquio cordialissimo durò un’ora e mezza circa; e quando S. E. usci, era raggiante di gioia.S. Pietro e la piazza. Quale suprema letizia per lui nell’aver udito la parola del Vicario di Cristo, nell’avere potuto umiliare a’ suoi piedi l’obolo della Archidiocesi Milanese, espressione sincera di affetto e di attaccamento alla Cattedra di Pietro!
Dopo S. E. il Card. Ferrari vennero ricevuti dal Santo Padre il Preposto don G. Cappelletti di S. Gottardo, Mons. Balconi, arciprete del Duomo, il Rev. don A. Macchi e la benemerita signora Vaghi di Milano.
Nel pomeriggio i Pellegrini si radunarono un’altra volta nella nuova chiesa di S. Giuseppe per ascoltare l’orazione panegirica del Santo e ricevere la benedizione. I Lombardi trovarono un’accoglienza assai affettuosa da parte del Rev. don. Luigi Guanella, che vede