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100 IL BUON CUORE


coronati i suoi sforzi umanitarii oltre che in altre città d’Italia, anche nell’Urbe per eccellenza.

Il 20 marzo fu una giornata meno fortunata delle altre in causa del tempo uggioso, il quale però non proibì che la giornata fosse spesa onorevolmente nel visitare la gloriosa e sublime città. Alla Cattedra di Pietro celebrò il Cardinale Ferrari, dopo aver sviluppato quel passo di Vangelo, che ricorda l’amore dell’Apostolo al divin Maestro. È inutile il dire che i suoi pellegriniIl «Mosè» di Michelangelo gli erano sempre intorno a fargli degna corona. Poi si passò alla visita dei giardini vaticani, un lembo di terra lasciato al Vicario di Cristo, ove possa liberamente posare l’augusto suo piede. Il S Padre ricevette poi in particolare udienza i Rev.mi.Sacerdoti componenti la Direzione del Pellegrinaggio, congratulandosi con loro del buon numero di pellegrini raccolti, che tanto volentieri avrebbe ricevuto il giorno dopo, e rendendo loro la più bella e la più soave delle ricompense, che potevano aspettarsi in cambio della loro abnegazione e dei loro sacrifici. Il Santo Padre concedeva alla Direzione un suo autografo per la nobil famiglia del conte Bazzero Mattei di Milano. Il pomeriggio fu occupato nella visita di S. Paolo fuori le mura e delle Tre Fontane, e gli illustrissimi Monsignori Confalonieri e Balconi offrirono utili istruzioni e ricordi.

Ma il giorno che si può dire culminante del Pellegrinaggio fu il 21 marzo. Quel giorno il Santo Padre si sarebbe degnato ricevere i Pellegrini Lombardi, e questi, cui era stata data comunicazione, anelavano al fortunato istante di potersi a Lui presentare.

Il mattino però si portarono per le funzioni in S. Giovanni Laterano, confortati dalla parola dell’Em. Cardinale; indi visitarono la Basilica di S. Maria Maggiore. Poco prima di mezzogiorno i Pellegrini si diedero convegno in Vaticano, e si radunarono nella Sala del Concistoro, dove avrebbero dovuti esser ricevuti in
udienza collettiva dal S. Padre. Al ricevimento oltre l’Emin. Ferrari erano presenti anche Mons. Bignami Arc. di Siracusa, Mons. Cassani, ausiliare di Sassari, i Mons. Balconi, Confalonieri, Polvara e i Canonici Roncoroni e Pellegrini. Prima di ricevere i pellegrini, il Santo Padre accordò una udienza speciale ad un gruppo di signore e signori del pellegrinaggio, ai Rev. Sacerdoti intrattenendosi con loro qualche istante e dando loro a baciare la Mano.

Indi Pio X, alle ore 12 precise, entrava nella sala del Concistoro preceduto dalle Guardie Nobili. Fu un momento solenne indimenticabile per tanti cuori ardenti d’amore per il Vicario di Cristo!

Sedutosi il Santo Padre sul trono, l’Em. Cardinale Ferrari prendeva la parola: «Questi — diceva l’Eminentissimo — ín numero di 300 vengono ai piedi del Santo Padre per congratularsi, per augurare, per promettere, per domandare.

«Congratularsi col Santo Padre per la sua florida salute, per la fausta e recente ricorrenza del suo Onomastico, per la felice inaugurazione della Chiesa di S. Giuseppe, che gli stava tanto a cuore.

«Augurare che per molti e molti anni ancora il Santo Padre sia conservato alla Chiesa, che altri templi esso vegga sorgere qui, secondo i suoi desideri per i bisogni della Città, e che la prossima celebrazione delle Feste Costantiniane sia apportatrice per Esso di nuove consolazioni.

«Il presente pellegrinaggio lombardo — ha soggiunto l’Eminentissimo — desiderava chiamarlo inizioDa un dipinto di Raffaello. e preludio di quelli che numerosi verranno nel corso di quest’anno da tutte le parti del mondo per celebrare la fausta centenaria commemorazione della libertà alla Chiesa fatta da Costantino. Ad aprire la serie dei pellegrinaggi che si sarebbero fatti in questa occasione, ben era indicato il Pellegrinaggio Lombardo per la Parte che ebbe in quel memorando avvenimento la città di Milano, sulla cui piazza maggiore, davanti a quell’insigne monumento che è una meraviglia del mondo, veniva promulgato l’Editto che concedeva la libertà alla Chiesa.

«Promettere — e la promessa dei Pellegrini lombardi è di cooperare con tutte le loro forze, perchè alla Chiesa sia concessa quella libertà ed indipendenza, che alla Sede Apostolica è dovuta e che ha la sua base nelle stesse parole divine; quella libertà ed indipendenza, soggiungeva Eminentissimo, che Voi, Beatissimo Padre a somiglianza dei Vostri Augusti Predecessori non vi stancate di affermare: e la promessa dell’affetto e devozione nostra; sì, i lombardi vi amano e sono ben felici di dirvelo.

«Veniamo infine per domandare che Vi degnate di