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164 IL BUON CUORE


litico, bensì a scopi puramente religiosi della Chiesa cattolica. La conseguenza di questi attacchi è l’aumento dell’interesse da parte della popolazione cattolica d’Austria, specialmente delle regioni alpine dell’Austria Bassa ed Alta, Salisburgo, Stevermarch e Tirolo, dalle quali viene assicurato l’arrivo di centinaia e migliaia di partecipanti al Congresso. Molti di questi partecipanti interverranno nei loro costumi nazionali. Che magnifico spettacolo di colori si avrà, specialmente alla processione Eucaristica, se tutti i popoli della Monarchia interverranno nei loro costumi nazionali! Il Tirolo, sempre pronto quando si tratta di onorare la fede cattolica, vuol mandare molti treni speciali con numerosissimi figli, tra cui intere compagnie di tiratori nella loro appariscente uniforme. Son già assicurati anche numerosi treni speciali dalle altre regioni tedesche alpine. Coi cattolici austriaci tedeschi gareggiano i loro fratelli di fede delle altre regioni del Regno. Una riunione di sacerdoti della Boemia, sotto la presidenza del cardinale principe vescovo Shrbenski a Praga, ha deciso di cooperare, perché anche i cattolici czechi della Boemia, intervengano numerosi. Lo stesso entusiasmo si constata in Mahren. Ma anche dalle lontane Galizia e Bucovina si sentono voci, che assicurano una grande partecipazione di polacchi e ruteni. Molto forte apparirà l’intervento della nazione ungherese, con a capo i magiari; gli sloveni, i rumeni e i «Banater Schwaben» hanno promesso il loro intervento. Dalla Croazia vogliono intervenire più di 400) uomini nel loro abito nazionale. E come gli austriaci cattolici compariranno sotto la guida dei loro principi della Chiesa, cardinali, arcivescovi e vescovi, così avremo al Congresso anche i vescovi d’Ungheria a capo delle loro diocesi, e non mancherà la nobiltà cattolica d’Ungheria.

Del resto la stessa data della grandiosa riunione assume un carattere importantissimo perchè ci rammenta un fatto storico capitale nella storia della Cristianità.

Era il 12 settembre 1683. Da più di otto settimane la prosperosa e superba Vienna era chiusa da una fitta falange di guerrieri turchi, capitanati dal gran visir Kara Mustafà. La miseria nella città era al colmo, e tutti i giorni si facevano sforzi sovrumani per evitare che le forze degli sfiniti difensori della città cedessero ai sempre rinnovati assalti della prepotenza nemica, e che la città ed i suoi abitanti cadessero vittime dell’avidità di sangue e di rapina dei turchi. Ed ecco, che, nell’ora del maggior pericolo, nello stesso giorno 12 settembre, un esercito cattolico condotto dal re dei polacchi, Sobiescki e dall’arciduca Callo di Lothringen mosse in aiuto dei viennesi. La mattina del 12 settembre nel chiostro dei Camalduensi sul monte Kahlen si tenne un consiglio di guerra, e venne deciso l’attacco immediato dell’esercito turco. Nella chiesa incendiata, su un altare improvvisato, prima della partenza delle truppe per la battaglia, venne celebrata una santa Messa, servita dallo stesso re dei polacchi, durante la quale le truppe ricevettero la santa Comunione; dopo di che scesero il monte incontro al nemico. E coll’aiuto di Dio, il turco venne sconfitto, e così salvata Vienna
e l’Austria, e con essa anche tutta la civiltà cristiana occidentale dalla distruzione.

Il giorno dell’apertura del Congresso non è quindi solo il giorno memorabile per gli austriaci, ma anche una data indimenticabile per tutto il cristianesimo. Il giorno di chiusura del Congresso poi, il 15 settembre, è la festa istituita dalla Chiesa in memoria di questa eroica liberazione di Vienna dai turchi, festeggiandosi il nome di Maria. Perciò la data del Congresso risveglia nei cattolici tutti un ricordo profondo di ardore patrio e di fede religiosa.

E se ne è così ben compresa la natura, che già le notizie degli annunziati interventi sono di grande soddisfazione. L’Inghilterra annuncia l’intervento di più di 800 persone, dal Belgio se ne attendono 500, da Parigi 300, dall’Italia più di 150. Naturalmente l’interesse è maggiore in Austria-Ungheria. Per l’Ungheria si dovettero riservare due chiese. Le maggiori prenotazioni vennero dalla Croazia, dalla quale arriveranno 4000 uomini in costume nazionale.

E, come nota di gentile ricordo, caro agli italiani, possiam dire che alla processione d’omaggio prenderà parte anche la banda musicale dell’istituto salesiano Don Bosco di Trieste, per l’affetto che essa porta tuttora al loro vescovo antecedente, ed un pastore della Chiesa viennese, l’Em. cardinale Nagi.

Da ultimo, credo vi interesserà di conoscere il testo dell’appello mandato da un comitato di studenti cattolici viennesi agli studenti delle altre nazioni. L’appello così dice:

«L’anno eucaristico ha principiato per noi; l’epoca del grande Congresso s’avvicina. Da ovunque si scorge un animato interesse. Le popolazioni d’Austria si preparano a questa grande festa di fede. Associazioni studentesche d’Austria, studenti cattolici del mondo! A voi ci rivolgiamo a nome degli studenti superiori di Vienna. Erano studenti quelli, che il 12 settembre 1683 sulle mura di Vienna in modo eroico cooperarono a cacciare il nemico ed a difendere dalla distruzione la coltura occidentale. Gli studenti non debbono mancare il 12 settembre 1912, dove si tratta di festeggiare il risveglio dello spirito cristiano, sullo stesso memorabile campo di battaglia d’allora, che allora vide la disfatta dei turchi».

Anche riguardo di ciò, nel programma del Congresso è prevista una «riunione di sezione degli studenti superiori, per la discussione dei problemi studenteschi e religiosi»; altre conferenze possono aggiungersi. L’internazionalità della Chiesa deve trovare la sua figura e la sua espressione nella reciproca comunicazione di idee della gioventù accademica delle diverse popolazioni e dei diversi paesi.

Per il buon andamento di tutto quanto riguarda questa riunione studentesca prima e durante il Congresso, s’è formato un comitato dei rappresentanti delle sottoscritte organizzazioni studentesche di Vienna. Questo deve fissare le riunione nei loro particolari, consigliare già adesso i loro colleghi stranieri, e render loro gradito il soggiorno nella città imperiale, ricca di tesori