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Anno XI. Sabato, 3 Agosto 1912. Num. 31.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


   Paolo Carcano, Il centenario della nascita di Giulio Carcano — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi — Pensieri.
Religione. —R. B., Vangelo della domenica decima dopo Pentecoste.
Educazione ed Istruzione. —Luigi Ambrosini, La seconda giovinezza del Manzoni. — Adone Nosari, Il rifugio di Ibsen ad Amalfi.
Società Amici del bene. —Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Giulio Carcano, l’autore dell’Angiola Maria, il traduttore di Shakespeare, nasceva in Milano, cento anni or sono, il 7 di agosto 1812, e precisamente nella casa situata in via S. Paolo, 7.

A ricordare questa data, un suo pronipote, studente di matematica alla Università di Napoli, ci invia questa breve commemorazione del venerato suo Zio, pregandoci di pubblicarla nel Buon Cuore.



Il centenario della nascita di Giulio Carcano.


Il 7 agosto 1912 ricorre il centenario della nascita di Giulio Carcano, di colui del quale, come di pochissimi, fu detto che ebbe amici molti, ammiratori moltissimi, nemico alcuno; del delicato poeta, autore di Angiola Maria; del traduttore fedele di Shakespeare.

Egli nacque da Vincenzo, di Francesco, dell’antica famiglia patrizia milanese, e da Carolina Stagnoli; primogenito di undici fratelli e sorelle: studiò nel convitto Longone; fu laureato in legge all’Università di Pavia.

La sua vita, i suoi scritti in prosa ed in versi non dovrebbero dimenticarsi giammai: chè l’una lasciò traccia profonda nella vita intellettuale italiana, gli altri ancor oggi possono servire di guida a chi, come Lui, s’ispiri ad un solo ideale: Dio, la Patria, la Famiglia!

Non io certo potrò giudicare l’opera letteraria di Giulio Carcano; persone di me più degne, più autorevoli, l’hanno giudicata ed apprezzata: a me solo rimane il ricordare, che fra le centinaia di libri nuovi che corrono per le stampe (pochi invero buoni) i suoi scritti sono da noi letti con piacere, e ci lasciano nell’animo sopratutto un senso di pace e di purezza. «In quelle
pagine, in cui si specchia non solo la mente di un poeta gentile, ma di una delle anime più elette e candide, ch’io abbia conosciuto: la generazione che sorge e le future potranno educarsi a quell’arte casta e serena, che, dall’Alighieri al Manzoni, fu sempre l’ideale de’ più grandi intelletti, ed alla quale si debbono i capolavori della letteratura ed i più insigni monumenti della patria nostra». (B. Prina, Biografia di Giulio Carcano).

È bensì vero, ch’Egli seguì il movimento manzoniano, e pur rappresentando in questo una parte assai cospicua, degna di un nobile ingegno, non aspirando ad essere il capo di una nuova scuola (per la rara modestia dell’animo suo ne sarebbe rifuggito), pure nella pleiade di poeti e letterati di quell’epoca egli rifulse di una luce sua propria, luce mite e soave; così che portò nella sua opera letteraria una tranquillità serena, che non si ritrova in alcun altro scrittore. E ciò non dipendeva da natura fiacca, come qualcuno asseriva, ma da rara delicatezza di sentimenti e d’affetti; chè quello che poteva la sua tempra dolce ma vigorosa, ce lo mostrò il faticoso lavoro della traduzione dello Shakespeare, al quale con costanza ed energia dedicò quarant’anni della sua vita; così che ebbe il vanto d’essere l’unico autore italiano che abbia tradotto per intero, ed in versi, tutta l’opera drammatica del grande e forte tragico inglese. E gl’Inglesi gli furono sommamente grati d’aver dato modo al nostro Paese di conoscere e comprendere il grande Shakespeare con una traduzione così fedele: e lo dimostravano eleggendolo, nel 1878, vice-presidente onorario della nuova società Shakespeariana di Londra.

Il romanzo Angiola Maria fu tradotto in molte lingue straniere, ed ebbe dodici edizioni, destando la maggiore ammirazione e commovendo l’animo di molti. Oltre a questo, pubblicò le Novelle campagnuole e domestiche, Damiano, storia milanese, il racconto Cimalmotto, le versioni bibliche, le Memorie d’uomini illustri, alcuni drammi e molte poesie liriche. Tutte queste opere, riunite dopo la sua morte, dalla famiglia, in edizione completa, si chiudono degnamente con l’Epistolario, che diede modo di conoscere anche tanta parte della vita intima di Giulio Carcano; e dell’Epistolario è opportuno aggiungere, che, a differenza di molti altri, non