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316 IL BUON CUORE


Messa ed impartì ai soldati, e particolarmente al comandante e re di Polonia, Giovanni Sobieski, e al duca di Lorena, la santa Comunione.

Fu precisamente il 12 di settembre, primo giorno del nostro Congresso, che i cristiani, rinvigoriti dal pane Eucaristico e al grido: Gesù e Maria! portarono il colpo decisivo, ebbero la vittoria e liberarono, assieme a Vienna, tutto il mondo cristiano.

Il Cardinale ha continuato, attingendo nella storia della Casa d’Asburgo e di Vienna numerosi altri esempi di venerazione per l’Eucaristia, ed ha concluso invitando i convenuti ad avvicinarsi al Dio Eucaristico.

La seconda seduta solenne.

Il telegramma al Papa.

Vienna, 12.

Nel pomeriggio ha avuto luogo alla «Rotonda» la seconda riunione plenaria. Come ieri, vi era una folla enorme. Era presente l’arciduca Ereditario in rappresentanza dell’Imperatore; assistevano pure gli arciduchi Eugenio e Salvatore con le loro consorti; le arciduchesse Valeria, Clotilde, Giuseppina ed altre. La riunione si è chiusa con un inno maestoso, cantato da un coro imponente di diecimila voci. Fu inviato al Santo Padre — accolto da un uragano di applausi interminabili — il seguente telegramma:

«Dieci Cardinali, circa 150 vescovi ed una folla innumerevole di preti e di laici riuniti al Congresso Eucaristico sotto l’alto protettorato dell’Augusto Imperatore Francesco Giuseppe prestano orecchio pieni di rispettoso consenso alle esortazioni di Vostra Santità e promettono solennemente di prestarvi filiale obbedienza e pregano con fervore il Redentore che conservi V. S. e che le accordi vita e salute sulla terra e non voglia abbandonare il Padre nelle mani dei suoi nemici e sollecitano umilissimamente la Benedizione Apostolica per il loro Augusto Protettore, per la sua Casa illustre e per loro tutti».

La sala centrale della «Rotonda» (al Prater) è splendidamente addobbata. Spiccano in alto, sulla grande tribuna delle Autorità, in mezzo ad una selva di piante esotiche e di fiori olezzanti le effigie del Pontefice Pio X e dell’Imperatore Francesco Giuseppe.

Nel mezzo della tribuna due poltrone di velluto cremisi sono preparate per il rappresentante del Papa e per il rappresentante dell’Imperatore.

Naturalmente, la splendida riuscita di questi primi lavori del Congresso ha dato sui nervi al giornalismo liberale e socialista, il quale ha trovato opportuno di insistere sulla pretesa caratteristica politica del Congresso medesimo. Ma è appunto la stessa magnificenza di questa grande manifestazione di fede viva e possente, quella che significa la più solenne smentita alle fantasie interessate degli avversari.

A questo proposito, un eminente personaggio diceva:

— È divenuta nel mondo avversario un luogo comune l’accusa mossa al Congresso Eucaristico di essere una manifestazione politica a profitto della mo-
narchia e della Casa regnante. Si tratta invece di qualche cosa di più elevato e di più profondo: oggi l’Imperatore Francesco Giuseppe, l’arciduca ereditario Francesco Ferdinando e tutta la famiglia imperiale (61 persone) hanno fatto la santa Comunione nella cappella imperiale dell’Hofburg. È anche eloquente il fatto che quattromila ufficiali abbiano fatto domanda di intervenire domenica alla processione.

Simile avvenimento non si è forse mai verificato!

Entusiasmo e ordine.

Tutta Vienna è imbandierata. Sventolano migliaia di bandiere bianche e gialle. Anche i giornali anticlericali sono costretti di riconoscere la grandiosità di questa manifestazione religiosa, ed ammettono che sia il più imponente e più forte attestato di devozione alla Cattedra di Pietro, fra quanti mai ebbero luogo nei tempi moderni.

Ieri sera ebbe luogo all’Augarten il ricevimento solenne offerto dalla Lega delle Dame Cattoliche viennesi.

Neppure l’ombra di una qualsiasi dimostrazione anticlericale.

Tutta la città prende parte personalmente al giubilo universale, nelle più completa concordia degli animi. L’ordine è perfetto. I servizi pubblici, decuplicati per la circostanza, funzionano regolarmente.

Il Comitato ordinatore ha fatto miracoli, cosicchè tutti i congressisti hanno potuto essere collocati convenientemente.

Si calcola che a Vienna vi saranno più di 150,000 forestieri, che parlano in tutte le lingue del mondo.

L’esercito interverrà alle feste in forma ufficiale.

L’Imperatore ha voluto che il suo esercito, i soldati dell’Impero rendano in quei giorni i supremi onori militari a Gesù Sacramentato; e l’esercito fu lieto di aderire all’invito del suo capo supremo e si prepara così a rendere più splendido l’omaggio del mondo cattolico al Sacramento della carità.

La soddisfazione del Cardinale Legato.

Un redattore della Reichspost ha avuto un colloquio col Cardinale Legato. Sua Em. si espresse così: «Tutto è così bello, così grandioso, che temo di non trovare parola adeguata per poterlo descrivere.

«Dal confine dell’Impero fino qui alla capitale fu un continuo accorrere di gente devota, genuflessa, implorante la benedizione apostolica. Il mio viaggio, il mio arrivo qui, l’immenso giubilo col quale fui ricevuto, tutto ciò mi è prova come battano i cuori dei popoli dell’Austria.

«Ella può essere altera — così disse al redattore — di essere un austriaco cattolico. Ella non può abbastanza valutare la mia contentezza, tanto essa è profonda e sentita. Così come ora, scendano sempre in questi popoli le benedizioni dell’Altissimo».

A proposito dell’udienza imperiale, così si espresse il Cardinale:

«Sua Maestà fu così buono, così amabile e così cordiale, che fu per me compiacimento che non potrò mai più dimenticare».