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Anno XII. 1 Febbraio 1913. Num. 5.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Quel che ha fatto l'Italica Gens nel primo biennio ed i suoi progetti per l'avvenire (continuazione del numero precedente).
Religione. —Vangelo della Quinquagesima.
Poesia
Commemorazione del cav. Rodolfo Scissa.
Beneficenza. —Asilo di Carità per l’Infanzia. — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Sanatorio popolare Umberto I. — Per la missione di Mons Carrara nella Colonia Eritrea. — Opera Pia Catena.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


QUELLO CHE HA FATTO L’ITALICA GENS

nel primo biennio

ed i suoi progetti per l’avvenire

(Continuazione del num. precedente)



Ma dopo di aver lasciato parlare le cifre sulla fertilità dei terreni del Cile, a noi pare di riscontrare in questo Stato un’altra favorevole condizione nell’antica e relativamente buona legislazione in materia di emigrazione e di colonizzazione. Le leggi su questi argomenti risalgono infatti al 1845 e si sono venute svolgendo e migliorando fino a onesti ultimi anni. Il Governo cileno fu indotto a studiare onesti problemi e ad istituire appositi organi nella pubblica amministrazione che sopraintendessero all’immigrazione e alla colonizzazione dalle condizioni demografiche dello Stato e dal desiderio di mettere in valore le ricchezze naturali del paese che rimangono ancora intatte per mancanza di braccia. Ancora secondo l’ultimo censimento del 1907 la popolazione della Repubblica cilena era di 3,210,270 abitanti sopra una superficie di 757,360 chilometri quadrati. La densità era quindi inferiore a cinque abitanti per chilometro quadrato.

Con le ultime leggi sull’immigrazione e sull’ordinamento dell’Ispettorato delle terre e della colonizzazione furono stabilite agenzie di immigrazione in Europa (e propriamente in Italia), che hanno il
compito di curare il servizio di propaganda a favore del Cile, di farne conoscere le risorse e le ricchezze naturali, di organizzare mostre di prodotti del paese1 e di cercar di avviarvi correnti emigratorie.

A coloro che posseggono i requisiti di immigrante (certificati di sana costituzione, di moralità, di buona condotta e quello comprovante la professione, l’industria e il commercio che si esercita) sono, secondo le leggi su accennate, concesse dalle Agenzie varie agevolazioni quale, ad esempio, il viaggio gratuito in 3ª classe dal porto d’imbarco al Cile; il nolo del pari gratuito per le macchine e gli arnesi di lavoro di proprietà degli immigranti, purchè non superino un dato peso; alloggio e vitto gratuito per non più di otto giorni nelle Hospedarias di Talcahuano, Valnaraiso e Antofagasta.

Agli immigranti poi che posseggano cognizioni speciali circa alle piccole industrie ancor poco sviluppate nel Cile e portino seco le macchine necessarie, o per lo meno gli elementi indispensabili per impiantarle nel Cile, è concesso, secondo sempre i su citati regolamenti, oltre il viaggio gratuito in terza classe per essi e per le loro famiglie, anche il trasporto gratuito per le loro macchine e per gli arnesi.

Tra queste industrie agrarie e manifatturiere, di

cui si sente necessità, ne enumeriamo qualcuna: calzature lavorate a macchina, apicoltura, arbicoltura, pollicoltura, sericoltura, coltivazione delle barbabietole saccarifere, coltivazione delle piante tessili, industria del latte e suoi derivati, lavorazione dei cappelli di paglia, ecc.
  1. Non è a dire di quale pratica efficacia potrebbe riuscire una mostra coloniale dei principali prodotti degli Stati transoceanici che in maggior numero accolgono la nostra mano d’opera. La mostra campionaria andrebbe sussidiata con vedute e fotografie di campi e di abitati e con monografie adatte alla intelligenza dei nostri contadini ed operai nelle quali fossero esposte notizie utili circa il prezzo dei terreni, la capacità produttiva di essi, i salari, insomma tutti quei dati statistici relativi alla situazione economica dei singoli paesi. Invece, a farlo annesto, gli opuscoli che trattano simili argomenti non sono adatti pei nostri emigranti nonostante l’apparecchio dei diagrammi più o meno colorati. Le mostre coloniali per ora le fanno solamente gli Stati più o meno interessati a magnificare le loro risorse. L’iniziativa di cui parlo, dovrebbe, ben inteso, partire da qualche istituzione d’assistenza degli emigranti.