Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 09 - 1º marzo 1913.pdf/2

Da Wikisource.
66 IL BUON CUORE


formazioni, è riuscito, scrivendo e parlando, a convincere altri della bontà e della bellezza della sua idea; e così ha visto un numero sempre più grande di persone stringersi intorno a lui e mostrarsi disposte, a cooperare con lui per il raggiungimento della mèta. Siccome fra poco, in una prossima riunione sa premo che cosa si propone questo gruppo di persone, e con quali mezzi spera di poter ottenere i propostisi risultati, ho voluto interrogare questa mattina il comm. Avellone, mentre si recava al suo ufficio presso la procura generale. Mi può dire qualche cosa prima che la riunione abbia luogo? Desidererei, per esempio, sapere come è sorta la buona iniziativa. Fin da quando fu dichiarata la guerra — mi ha risposto l’illustre magistrato — poichè sapevo che un numeroso contingente di giovani pregiudicati per ammonizione e sorveglianza speciale, militanti per obbligo di leva nell’esercito, dovevano essere richiamati per entrare in campagna, mi proposi una ricerca intorno la loro condotta, sia in rapporto alla disciplina nell’esercito, sia in rapporto ai doveri di soldato verso la patria. E con somma mia soddisfazione ebbi lettere molteplici.di parecchi ufficiali dell’esercito come di funzionari della. P. S. distaccati in Libia, quale a mo’ d’esempio, il -cav. Trento, affermanti veri miracoli di trasformazione, morali e sociali in quasi tutti i pregiudicati; che oltre ad una paziente rassegnazione ai doveri della disciplina dimostrarono e dimostrano in campo di battaglia valore grandissimo, sentimento di patria davvero. mirabile. Resi pubblici i risultati di questa mia ricerca ed iniziai una campagna, nella quale risolutamente persisterò, tendente a procacciare a questi valorosi rinsaviti lavoro costante, pane sicuro, sorveglianza della P. S. meno aspra, più _paterna, e, sopratutto, mi son proposto di conseguire una riforma dell’istituto della riabilitazione, secondo me troppo lungo, troppo fastidioso, troppo pedante, avente tutti i caratteri di, una burocrazia odiosa fatta apposta per stancare ed ispirare un sentimento di ribellione. In sintesi io miro a questo scopo: far rifluire tutte le energie anche le più eccessive in questo sublime momento di risvegliò del sentimento dell’onore e della patria in una via diritta nella quale, incanalando tutte queste energie, anche nei loro eccessi, si possa riuscire a rendere utili e a rioondurre nel sentiero della onestà i più pericolosi ribelli delle nostre infime classi sociali. Per me la istituzione di un corpo militare libico ideato dal cap. Castelnuovo sarà uno dei ooefficienti necessari per raggiungere l’obiettivo che mi sono proposto; e ciò sempre indipendentemente da altri provvedimenti che debbonsi escogitare nel campo legislativo per la modifica e correzione dell’istituto della riabilitazione. La guerra alla malavita non si deve fare soltanto

somministrando reclusione ed ergastolo, ma si deve fare con un sistema illuminato di prevenzione paterna che sottraendo i torbidi e gli scapiliati alle seduzioni orribili della delinquenza li avvii anche con Io sviluppo della maggior loro energia sulla retta strada dell’onesto lavoro e della rettitudine sociale. E che cosa può dirmi del progetto del capitano Castelnuovo? A questo proposito Ella potrà avere un’idea precisa e chiara, quando l’egregio uomo pubblicherà tutto il materiale che ha raccolto con immenso studio e grande amore. E quanti sono i criminali che hanno fatto e fanno parte del nostro corpo di spedizione? Sono, in tutta Italia, da otto a dieci mila. Naturalmente la sua opera e quella dei suoi amici abbraccerà tutta l’Italia? - Si capisce, perchè noi non abbiamo di mira soltanto il bene di Roma I Ed Ella crede i risultati saranno buoni? Io mi auguro che saranno ottimi... ALFREDO LABBATI.

UNA PROFEZIA FRANCESE contro il turco

Nel francese arcaico che piacque a Ser Brunetto e onde l’esule volontario in Arcachon si piacque vestire la profana inspirazione del suo Mistero trovasi, raro, alla Brancacciana di Napoli, un componimento poetico di sapor francescano e che ha sapore, inoltre, di attualità. Esso profetizza la suina dell’impero turco, s’intitola: Consolation aux chrestiens qui flechissent sous le joug de l’empire mahometan e ne fo una traduzione letterale pei lettori delBuonCuore. Popoli che, nella noia, trascorrete i giorni e le notti in perpetua tristezza: ecco il tempo che i nostri dolori e i nostri più sensibili mali si cambieranno in allegrezza. Quella che videsi, un tempo, assoggettarsi i Re più potenti, questa fiorente Bisanzio avrà, infine, il suo posto quando, bagnata nel proprio sangue,.non troverà nessun difensore. Cristiani, non vi perdete d’animo, se lo sforzo d’un nuovo vincitore sarà, un giorno, vostra eredità: poichè io veggo un divin Sole che, per salvarvi dalla bufera, dissiperà tutte le nubi. Una santa inspirazione predirà la perdizione