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Anno XII. | i Marzo 1913. | Num. 9. |
Giornale settimanale per le famiglie
IL BUON CUORE
Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE
Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena
E il tesor negato al fasto Manzoni — La Risurrezione. |
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La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
Rosmini — Opere spirit., pag. 191.
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Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.
SOMMARIO:
Messa d’Argento di Don Pietro Stoppani.
Una Conferenza tenuta dal Prof. Giovanni Ronzoni.
Necrologia Teresa Conti Ved. Grassi. — Monsignor Giambattista Rota.
Educazione ed Istruzione
La riabilitazione dei giovani criminali
REDUCI DALLA GUERRA
Ti risultato migliore che dobbiamo aspettarci dalla nostra guerra vittoriosa non è soltanto quello di veder trionfare — come trionfa — la nostra civiltà nelle terre ove sino a poco tempo fa dominava la barbarie turca; e di vedere il nostro nome, per la forza delle nostre armi, essere fatto oggetto di rispetto in Europa e fuori; ma anche dobbiamo aspettarci che qualcosa di nuovo venga, dopo questa guerra, a elevare i sentimenti del nostro popolo.
Il primo problema che si presenta a tale riguardo è quello dei numerosi criminali che fecero e fanno parte del nostro corpo d’occupazione in Libia e in Cirenaica; e che hanno compiuto e vanno compiendo — tra la nostra meraviglia e la nostra gioia — dei veri atti di grande eroismo. Noi non ignoravamo certo che il valore guerresco è una delle doti principali del nostro popolo; ma non giungevamo a sperare che nell’animo di quei giovani i quali si erano lasciati a descare dal perfido fascino della malavita, potessero albergare tanti sentimenti di altruismo e di amor di patria, capaci di spingerli a compiere atti di valore.
Ora essi che qui sono sottoposti alla continua e purtroppo necessaria vigilanza della pubblica sicurezza, che li riguarda come esseri pericolosi, ritornano in patria, con l’orgoglio del dovere compiuto, e senza dubbio trasformati completamente. Ma se nessuno viene in loro aiuto; se essi vengono abbandonati a sè stessi; se verranno ancora riguardati come esseri pericolosi, e quindi impossibilitati a procacciarsi dell’onesto lavoro; se, quindi, per mancanza di guida, si vedranno a poco a poco circuiti dagli antichi compagni, sapranno essi resistere alle numerose tentazioni del male?
Bisogna, dunque, ricorrere ai ripari; bisogna in qualche modo fare sì che i nuovi sentimenti ispirati dalla guerra, non vengano ostacolati per la nostra inerzia. Si pensi che questi giovani i quali hanno saputo riabilitarsi formano una vera legione; e che essi possono, solo che noi lo vogliamo, essere ricondotti sulla via del bene e dell’onesto.
Uno dei primi che si è proposto la risoluzione di questo problema, è stato il sostituto-Procuratore Generale, comm. G. R. Avellone, la cui indefessa e benefica opera per reprimere la malavita ha reso il suo nome popolare non solo a Roma, ma in tutta l’italia.
Quello che egli ha fatto da quando la guerra è stata dichiarata, a proposto di quanto abbiamo parlato, è cosa che non si potrebbe facilmente dire.
Dopo aver raccolto un gran numero di precise in-