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Anno XII. 22 Novembre 1913. Num. 47.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Il primo fondatore dei Monti di Pietà (continuazione e fine). — «Un Missionario Trentino nell’Africa Tenebrosa».
Religione. —Vangelo della seconda domenica d’Avvento.
La moda tiranna. — Adunanza del Comitato per l’Asilo Infantile dei Ciechi.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Per la Provvidenza Materna.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Piccola posta. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Sui margini della storia

Il primo fondatore dei Monti di Pietà


Continuazione del numero 46.



Parecchie città si contesero il primato della fondazione. Ancona pretese l’erezione del Monte nel 1454, ma la bolla che si allega in proposito parla di un’altra istituzione: Ascoli Piceno invece sostenne la fondazione del Monte Pio nel 1450, ma nessun documento lo dimostra, mentre Luzzi Lodovico primo Monte di Pietà) tentò di rivendicarne il primato alla città di Orvieto, ma con esito infelice, poichè l’erezione ebbe luogo nel 1463. Ormai è indiscutibile che il primo Monte di Pietà fu eretto a Perugia nel 1642. Oltre l’assoluta mancanza di documenti per ammettere una data anteriore al 1462 per altre fondazioni, abbiamo la prova diretta del Consilium Collegi Perusini del 1464, nel quale leggiamo: «In qual Monte giustamente si dice Monte Perugino, essendo stato eretto per primo nella città di Perugia, ed è a guisa di candelabro lucente da imitarsi da tutti i popoli». E lo conferma l’iscrizione scolpita sul palazzo del Monte Pio: Hic mons pietatis prima in orbe fuit.

Ma chi si è messo per primo a quest’opera di beneficenza? Bernardino Busti, autore del Defensorium Montis Pietatis. scritto nel 1497 per le esortazioni del B. Bernardino da Feltre e in un momento di opposizione violenta contro l’insigne opera, narra come
il B. Michele Carcano da Milano venne chiamato da Terra Santa a Perugia, perchè la liberasse dalla voragine insaziabile degli ebrei. Il B. Michele predicò infatti con successo così mirabile, che la città cessò i privilegi concessi agli ebrei in favore dell’usura, e decretò, come fece, l’erezione del Monte di Pietà. Realmente il Carcano nel 1460 era partito per visitare la Terra Santa, come si ha dagli autografi di lui e dalle lettere di Alessandro Castiglioni, segreta rio ducale, indirizzate alla duchessa Bianca Maria P. Michele era già in fama di grandissimo oratore in tutta l’Italia. Nato a Milano entro i confini della parrocchia di San Tomaso in Terra Mara dal famoso Donato Carcano, ricordato negli Annali milanesi come capitano e difensore della libertà durante la effimera repubblica ambrosiana, giovane ancora si era precinto dell’umile capestro nel patrio convento di Sant’Angelo dei Frati Minori. Nel 1453 incominciarono i suoi successi oratorii, talchè la duchessa Bianca Maria lo voleva in Milano, per consolazione di tutta la città, nel 1458 si fece ammirare a Siena, a Roma, dove Pio II gli ingiunse di predicare a Mantova la famosa crociata. Lo stesso duca Francesco Sforza, come riferisce il Giulini, si valse dell’opera di lui per la concentrazione di tutti i piccoli ospedali della città. Gli storici del tempo ad una voce lo celebrarono come uno dei più fervidi predicatori che facilmente muoveva al pianto la immensa udienza che lo ascoltava, ed il P. Bernardino da Feltre lo proclamò un redivivo San Paolo e tromba di Gesù Cristo. Con la testimonianza del Busti va congiunto l’atto ufficiale, steso nel 1462 da Jacopo Vannucci, allora vescovo di Perugia, quando venne fondato il Monte di Pietà a Perugia. In questo atto, rinvenuto tra gli oggetti lasciati dal B. da Feltre nel patrio convento, appare che Ermolao, vescovo di Verona, governatore di Perugia chiamò a sue spese da lontani paesi (Terra Santa) il facondissimo e l’eruditissimo P. Michele (Carcano) da Milano, perchè muovesse la città ad abolire i privilegi degli ebrei. Il Carcano andò a Perugia, indusse la città non solo a cessare i privilegi concessi agli ebrei, ma anche ad erigere il Monte di Pietà. L’identico racconto ci vien narrato dal B. Marco da Montegallo dei Minori nel Trattato sull’usura e